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Si fa fatica, davvero tanta fatica, a parlare dell’ultima giornata di Serie A in un momento storico così difficile. Eppure in un certo senso è doveroso, perché fra una cosa e l’altra la 26esima giornata di campionato si è giocata, anche se ora il rischio che il torneo non giunga al termine è diventato piuttosto concreto. Possiamo dire che la Serie A pre-emergenza si chiude con la Juventus in testa alla classifica, ancora una volta, grazie alla vittoria nel derby d’Italia sull’Inter. È stata una prestazione piena quella dei giocatori bianconeri, riempita di attenzione e il giusto livello di qualità . Una prestazione in cui finalmente la Signora è apparsa solida, grazie anche alle solite difficoltà dell’Inter nel trovare soluzione alternative alla palla in verticale sulle punte. Esattamente come all’andata, i nerazzurri non sono riusciti a trovare un piano B efficace nel momento in cui le due fonti di pericolo principali della squadra, Lautaro e Lukaku, sono state disinnescate. Era arrivato in quest’ottica l’acquisto di Eriksen, ma al 10 marzo il danese non è ancora integrato pienamente nei meccanismi di Conte. Un problema atavico, grave, con cui i milanesi dovranno fare i conti in queste settimane di sosta.
Al secondo posto nella classifica delle prossime settimane ci sarà la Lazio, che contro il Bologna aveva dato in apertura del turno l’ennesima risposta convincente. C’è poco da dire sul piano della prestazione per i ragazzi di Inzaghi: ormai i biancocelesti padroneggiano talmente tanti spartiti diversi da riuscire ad affrontare alla pari qualsiasi avversario, e poi venirne fuori con il massimo del risultato. Sul piano sportivo, l’aspetto peggiore della sospensione del campionato è proprio il rischio che si lasci a metà una corsa a tre per lo Scudetto tanto emozionante, tra squadre così diverse ma tutte esaltanti. Chiaro che non si può fare altrimenti, ma il dispiacere di qualsiasi appassionato è logico in queste circostanze.
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La 26esima giornata è stata anche quella dei sette gol dell’Atalanta a Lecce. Stasera i bergamaschi si giocano a Valencia il passaggio del turno negli ottavi di Champions League, partendo con un ricco vantaggio e le sensazioni molto positive che ormai la Dea lascia ogni volta che scende in campo. Nessuno al momento può affermare con certezza che la massima competizione per club europei non verrà intaccata dall’emergenza sanitaria che ha fermato la Serie A, ma intanto sarebbe bello vedere concretizzarsi il sogno dei ragazzi di Gasperini. La Roma intanto è rimasta in scia, con la rocambolesca vittoria per 3-4 alla Sardegna Arena: un risultato importante, tanto per i ragazzi di Fonseca quanto per Maran, che dopo questa sconfitta ha salutato la panchina su cui a inizio stagione era sembrato un maestro. Il crollo verticale del Cagliari rimarrà uno dei misteri irrisolti di questa stagione.
Anche nell’ottica della lotta per la salvezza è stata una settimana importante. Le genovesi hanno ottenuto due vittorie pesanti: la Samp ha rimontato l’Hellas Verona grazie al solito Quagliarella, mentre il Genoa ha sorpreso addirittura il Milan a San Siro. Tre punti importanti che hanno tirato fuori dalla zona rossa – scusando il gioco di parole – le squadre di Ranieri e Nicola, permettendogli di respirare un po’. Chi non respira da tante settimane è invece il Torino, che anche a Napoli ha dato la sensazione di essere una squadra spenta, in piena difficoltà . Al di là del risultato, i granata hanno la necessità di ritrovare certe sensazioni in campo prima di finire risucchiati verso la Serie B, in un vortice dove c’è molta competizione al momento. Chissà che la sosta non possa fare bene al lavoro di Longo, fino a questo momento inefficace.
Non c’è molto altro da dire. Ora almeno fino al 3 aprile non avremo l’opportunità di commentare nulla, per la tutela della salute di calciatori e addetti ai lavori in generale. Non ci resta che chiudere con lo stesso messaggio lanciato ieri sera da Ciccio Caputo dopo la doppietta segnata al Brescia: restiamo a casa. Sperando di poter tornare alla normalità il prima possibile.
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