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“Abbiamo capito che ripartire a maggio sarà difficile, ma possiamo spingerci sino a luglio“. Gabriele Gravina, presidente della FIGC, ribadisce la volontà del calcio italiano di chiudere regolarmente i campionati 2019-20 per l’assegnazione del titolo, pass europei e retrocessioni. Durante il corso di una breve intervista al Corriere della Sera Gravina ha fatto il punto della situazione in piena emergenza coronavirus: “La priorità del calcio è la salute di tutti e la solidarietà. Quando torneremo a giocare dipende dal virus – ha sottolineato Gravina -. Il nostro piano è chiaro: rispettare il valore della competizione sportiva. L’obiettivo è finire i campionati, arrivando alla definizione delle classifiche. Stiamo cercando di adattare la situazione alla nostra realtà. Non vogliamo invadere la stagione che verrà perché c’è l’Europeo. Abbiamo una deadline: chiudere entro la fine di maggio 2021“.
Difficile, invece, prevedere un eventuale cambio di format con l’ipotesi paventata nel corso delle ultime settimane: una Serie A a 22 squadre. “Ci guida una stella polare che sono le norme e non è facile modificarle. La Serie A a 22 squadre nell’anno in cui bisogna chiudere prima non mi sembra una strada percorribile“. E ancora sull’economia nel mondo del calcio: “Le cifre delle potenziali perdite mi sembrano fuori luogo. Siamo convinti che certe risorse dobbiamo procurarcele da soli. Stiamo studiando un piano salva calcio per il rilancio di questo importante settore produttivo del Paese“.
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