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Il Presidente della Lega Serie A, Paolo Dal Pino, intervenuto nella prima puntata stagionale della trasmissione “La politica nel pallone” condotta da Emilio Mancuso su Rai Gr Parlamento, ha ribadito la volontà di aprire gli stadio al 100% di capienza: “Vorremmo molto che il Governo prendesse in considerazione la nostra unica richiesta, quella di tornare a riempire gli stadi: le società non possono più reggere una situazione di svantaggio competitivo rispetto ai club esteri e di svantaggio economico con tutti gli impegni presi per mantenere le squadre al vertice. E’ cominciato un campionato affascinante, avremo come l’anno scorso una lotta fino all’ultimo minuto per diverse posizioni di classifica. Dispiace vederlo iniziare soltanto con il 50 per cento del pubblico e non col 100% come avvenuto in Inghilterra, che oggi è purtroppo il mercato di riferimento, o anche in Francia. La proposta presentata da alcuni parlamentari di passare al 75% della capienza? Ogni passo in avanti va valutato positivamente, per cui ringrazio i parlamentari che si sono mossi in questa direzione. E’ evidente che è meglio il 75 del 50, ma non si spiega perché non si possa tornare al 100% con green pass, controlli e procedure messe in piedi dal nostro mondo”.
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Dal Pino si è poi soffermato su diversi temi caldi come i problemi di trasmissione di Dazn: “Il campionato è appena iniziato, bisogna dare tempo a Dazn affinché corregga, insieme ai propri partner, gli errori che ci sono stati. La Serie A si aspetta un prodotto e una distribuzione di prima qualità , questo è molto chiaro anche a Dazn: sono convinto che le sbavature della prima fase possano essere corrette, noi ce lo aspettiamo. Che autunno ci aspetta? Ci sono molte soste, con un campionato che ha pochissimi spazi di recupero. Sarà un periodo molto intenso per tutti noi. Su questo tema bisogna fare una forte riflessione, ci sono anche richieste per disputare il Mondiale ogni due anni: c’è un intasamento dell’agenda che preoccupa seriamente la Serie A”.
“Abbiamo stadi vecchi, dobbiamo riuscire a fare riforme strutturali perché bisogna avere infrastrutture nuove. Al momento per avere uno stadio nuovo ci vogliono dieci anni, mentre in altri paesi ne bastano due. Contando per ripagare un investimento ci vogliono altri 5 anni almeno, sono progetti a 15 anni. Così non possiamo neppure attrarre risorse dall’estero. L’idea di un grande evento per accelerare la costruzioni degli stadi? Se un grande evento può diventare il motivo per cui si cambia la burocrazia e si porta tutta questa nuova energia di cui abbiamo bisogno, ben venga. Tra me e il presidente Gravina c’è un rapporto eccellente sotto tutti i punti di vista. Lavoriamo insieme bene e con serenità , siamo riusciti a portare avanti le nostre esigenze facendo capire che possiamo essere un volano del Pil contribuendo molto alla rinascita dell’Italia”, ha concluso il numero uno della Lega Serie A.
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