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Il futuro della Serie A si fa sempre più in bilico, nonostante alcune Regioni abbiano anticipato i tempi consentendo alle squadre il ritorno agli allenamenti individualizzati. Stando a quanto riportato da Repubblica, il Premier Giuseppe Conte potrebbe annunciare il definitivo stop al campionato nei prossimi giorni, forse nella giornata di mercoledì. In questo modo l’esecutivo seguirebbe il modello della Ligue 1 in Francia ed ancor prima dell’Eredivisie in Olanda.
I club di Serie A però sperano ancora in una ripartenza, per un modello più “ottimista” che potrebbe avvicinarsi a Bundesliga e Premier League. Non resta quindi che attendere i prossimi giorni, quando paradossalmente le squadre di Lazio, Campania, Emilia-Romagna e Sardegna potrebbero già essere tornate a lavoro. Le forzature delle Regioni hanno creato sicuramente tensioni con il Ministro dello sport Vincenzo Spadafora, che ha comunque dato mandato al comitato tecnico-scientifico di valutare una possibile deroga al dpcm anche per le altre squadre.
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Una situazione sicuramente non semplice, che inoltre non sembra tenere troppo conto di una delle variabili fondamentali: la volontà dei calciatori. Anche tra i giocatori infatti c’è chi spinge per ripartire e chi invece sembra avere il freno a mano tirato. Alcuni hanno vissuto l’esperienza del virus sulla propria pelle o tra i compagni di squadra, senza tener conto delle divisioni create dagli ingaggi più o meno elevati.
Anche in Premier League e Bundesliga la situazione è simile. L’allenatore del Chelsea Frank Lampard si è dichiarato favorevole con riserva alla ripartenza per il 9 giugno: “Torneremo in campo solo con un protocollo sanitario sicuro e ad ogni modo la cura della popolazione dovrà essere la priorità.” Altro nodo da sciogliere è infine quello del calendario: sempre secondo Repubblica sono in piedi ancora diverse ipotesi. Dal calendario congestionato con sacrificio della Coppa Italia, all’ipotesi playoff e playout che non è ancora stata completamente scartata. In tutto questo la Fifa continua a proporre di seguire l’anno solare e chiudere la stagione a fine 2020. Ogni ipotesi potrebbe portare ad un cambio nel numero di promozioni e retrocessioni, impossibile soddisfare tutti.
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