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“Gli arbitri che a fine stagione vanno a casa sono solo quelli che hanno raggiunto il limite di età dei 45 anni” ha aggiunto Casarin, “il ricambio arbitrale non è avvenuto per questo“. “Può anche capitare che dalla base non arrivino ricambi arbitrali di grande qualità” prosegue l’ex fischietto, “ma secondo me il direttore di gara di serie A deve sentirsi sotto esame continuamente perché è una competizione anche quella, è la stessa cosa del calciatore che non può sentirsi un titolare fisso“. Casarin ha detto la sua anche sul Var: “Non toglie le possibilità di critica però è un mezzo che aiuta l’arbitro a rivedere l’azione con il filtro dei colleghi. Il Var va inteso come un sostegno accurato per l’arbitro, non ha lo scopo di far tacere le persone, cosa che sarebbe anche poco auspicabile“.
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