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“Non capisco chi si dichiara contrario alla ripartenza del campionato. Come sempre qualcuno ragiona esclusivamente per interessi personali“. Questo è il pensiero di Flavio Briatore in un’intervista al Corriere dello Sport. “Il protocollo che va bene per le fabbriche non può andar bene per il calcio? L’operaio che rischia il contagio per mille e duecento euro al mese sì e il calciatore giovane e iper-tutelato no? – sono alcune delle domande che si pone l’ex team manager di F1 – Si può giocare a porte chiuse, tanto la gente il calcio lo guarda alla tv. Se non fossi coinvolto nella F1 anche i gran premi li seguirei alla televisione“. Una situazione piuttosto complicata commentata senza peli sulla lingua. “Fermi, siamo fermi. Siamo tutti nella merda (….) – ha aggiunto Briatore -. Adesso abbiamo anche la supercommissione di Colao, altri diciassette professori, docenti universitari, direttori scientifici, ricercatori, psicologi, avvocati. Ma un c…. di imprenditore che conosca le esigenze reali del mondo del lavoro, no? Fa brutto?“.
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