La Serie A si riscopre bellissima e avvincente prima della sosta: ci sono sei squadre in due punti nei piani alti della classifica e quasi dispiace abbandonarle per le due settimane dedicate alle nazionali. L’1-1 tra Inter e Napoli chiude la dodicesima giornata di Serie A e regala ancora il primo posto in solitaria ad Antonio Conte che esce dal suo vecchio stadio con il sorriso (ma con qualche polemica per la direzione arbitrale) dopo una partita che poteva avere una svolta diversa al 74′, quando Calhanoglu (autore dell’1-1) ha sbagliato il contestato rigore assegnato dall’arbitro Mariani. Non avrà regalato le stesse emozioni del 4-4 con la Juventus, ma il big match di oggi fa comunque molto bene all’immagine di una Serie A che non ha rivali in Europa in quanto a competitività. Alle spalle dei partenopei, ci sono Atalanta, Fiorentina, Inter e Lazio (25). Poi la Juventus (24). In Germania il Bayern ha cinque punti in più del Lipsia, mentre in Francia il Psg ha sei lunghezze di vantaggio sul Monaco. Ne ha cinque invece la capolista di Premier, il Liverpool, e la situazione non cambia in Liga dove il Barcellona guarda dall’alto il Real Madrid con 33 punti contro i 27 dei blancos.
La capolista è il Napoli. Ed è il Napoli ad uscire nuovamente col sorriso da San Siro, dopo averlo già espugnato in occasione del match contro il Milan. Il morale del pre-partita però era diverso rispetto a quella notte. Un po’ perché bisognava cancellare lo 0-3 contro l’Atalanta dello scorso turno. E un po’ perché il primo posto era a rischio. L’Inter fa la partita, il Napoli si difende con ordine con un super Buongiorno. La prima grande chance della serata ce l’hanno proprio i nerazzurri, al 17′, con Pavard lanciato a rete: l’ex Torino, però, si rende protagonista di una chiusura provvidenziale sul nazionale francese. Al 23′ il Napoli sblocca il risultato: sugli sviluppi di un corner di Kvaratskhelia, McTominay sfrutta la sponda aerea di Rrahmani e da due passi batte Sommer anticipando Dumfries. Il Napoli ha anche una chance per raddoppiare, con Lukaku (fischiatissimo) che sfrutta un errore di Calhanoglu per servire in profondità Kvaratskhelia, ma il suo spunto è lungo e favorisce l’intervento in scivolata di Acerbi.
L’altra svolta del match si ha al 43′ quando Calhanoglu dalla lunga distanza piega le mani di Meret con una botta di destro violentissima. Nella ripresa l’Inter è pericolosa. Prima Lautaro controlla male davanti a Meret, poi al 52′ Dimarco scheggia il palo esterno dal limite. Al 72′ altra possibile svolta. Mariani giudica rigore il contatto tra Anguissa e Dumfries. A San Siro però i 70.000 presenti assistono al primo errore dagli undici metri di Calhanoglu in Italia: il turco apre il destro, ma colpisce il palo. Una beffa che rischia di diventare ancora più pesante nel recupero, quando Simeone ha la palla dell’1-2: il tiro a centro area però è alto. Poco male per il Napoli che resta in prima posizione. Dietro però la concorrenza è tanta e agguerrita. Per la lotta al titolo più bella, l’Europa guarda l’Italia.