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“Le 16:30 in piena estate, in giugno-luglio? Non se ne parla nemmeno di giocare a quell’ora. Precedente Usa 94? Erano poche partite. Qui sono di più, e conta poco che magari siano messe nel weekend, sempre le 16 e 30 sono. I presidenti pensano solo alle tv, non alla salute dei giocatori. Le 16,30 non vanno bene. Le 18,45 e le 21 sì“. Lo ha affermato Umberto Calcagno, vicepresidente dell’AssoCalciatori, ai microfoni di Repubblica, in merito alle tre fasce d’orario che potrebbero essere adottate per garantire lo svolgimento delle partite del campionato di Serie A e per incontrare il gradimento delle tv.
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