La Lazio vince contro il Pescara, con il tennistico risultato di 2-6 allo stadio Adriatico. Sugli scudi Marco Parolo, autore di un poker che ha trascinato i biancocelesti al successo, in gol anche Keita e Ciro Immobile. Da horror, invece, la difesa abruzzese: la squadra di Massimo Oddo si era illusa grazie alle reti di Benali e Brugman, per il momentaneo pareggio. Poi gli uomini di Simone Inzaghi hanno dilagato e portato a casa tre punti che valgono il quarto posto a 43 punti. Ecco le pagelle del match.
PESCARA (4-3-1-2)
Bizzarri 5
Prende cinque reti, ma non ha responsabilità sulla goleada della Lazio. Cerca di parare come meglio può l’assedio biancoceleste e gli errori della propria retroguardia. Stavolta non fa miracoli contro la sua ex.
Zampano 5.5
Come tutta la difesa, ha grosse responsabilità sulle reti subite. Ma almeno ha il merito di prendersi con abilità il calcio di rigore che avrebbe riaperto la partita, con un’intelligente incursione in area. Keita, poi, non gli fa passare un bel pomeriggio.
Gyomber 4.5
Si immola e in scivolata nega a Keita un gol già fatto, almeno questo. Ma la gara del centrale è un susseguirsi di errori, sempre decisivo – in negativo – in occasione delle reti avversarie.
Stendardo 5
Da un centrale d’esperienza come lui, ci si aspetta qualcosa di più. Avrebbe dovuto guidare il reparto arretrato contro la sua ex squadra, invece sulla manita sbita ha più di un peso sulla coscienza.
Biraghi 5
Ha a che fare con Felipe Anderson, ne esce più che malconcio. Non lo vede mai, si fa sempre superare. Complice, con tutto il reparto, sui gol biancocelesti. (Dal 73′ Crescenzi 5: impossibile riuscire a far vedere qualcosa di positivo)
Muntari 5
Dove non arriva con la qualità, ci mette fisico e cattiveria. Solo così riesce a fermare – ma in pochissime occasioni – le incursioni degli esterni e gli inserimenti dei centrocampisti laziali. Un erroraccio in mezzo al campo, regala l’azione del poker biancoceleste. (Dal 58′ Mitrita 5: il Pescara va tutto all’attacco, ma il subentrato può fare ormai poco).
Brugman 6
Madornale l’errore sulla trequarti, quando passa il pallone a Felipe Anderson per farlo involare in porta. Per sua fortuna, poi Keita sbaglia. Si riscatta con il bel gol che vale il momentaneo 2-2, una perla al volo dopo aver lasciato sul posto Hoedt. (Dal 70′ Cerri 5: entra a gara ormai compromessa)
Verre 5.5
Un paio di buoni filtranti per Caprari nel primo tempo, prova a farsi vedere di più in attacco nella ripresa. Segna, ma in fuorigioco, dai suoi piedi parte l’azione del pareggio abruzzese.
Benali 6
Parte alle spalle delle punte, poi arretra dalla trequarti a centrocampo dopo il doppio svantaggio. Come un rapace, si avventa sulla respinta di Marchetti al tiro di Benali e infila in rete il pallone dell’1-2 pescarese.
Caprari 4.5
Tanto fumo e poco arrosto, corre e svaria sul fronte offensivo, combina davvero poco di concreto. Se non un tiro al lato della rete e un clamoroso errore dal dischetto che sarebbe valso il pareggio del Pescara.
Kastanos 5
Dal tiro del cipriota, poi respinto da Marchetti, nasce la rete del Pescara a riaprire momentaneamente i conti. Nella pochezza offensiva della sua squadra, non aiuta a creare qualcosa di buono.
All. Oddo 5
Il suo volto è il ritratto della disperazione. Non ha ancora centrato una vittoria in campionato, contro la sua ex Lazio ne prende addirittura sei. Con la squadra a disposizione, non sa davvero più che pesci prendere. Cambia modulo e schiera un 4-3-1-2, poi vira sul 4-4-2. Può cambiare poco.
LAZIO (4-3-3)
Marchetti 6
Quantomeno non impeccabile sul primo gol del Pescara, la respinta sul tiro di Kastanos è corta e sui piedi di Benali. Nulla può, invece, sulla perla di Brugman per il momentaneo pareggio dei padroni di casa. Para il rigore, ma in realtà è un passaggio di Caprari.
Basta 6.5
Non fa mai mancare la spinta sul fronte offensivo, contro il Pescara può permettersi di avanzare sulla fascia destra e duettare con Felipe Anderson. Attento in fase difensiva, tenta anche la via del gol ma il pallone finisce fuori.
de Vrij 6.5
Il più attento, lavora anche per il compagno Hoedt. Potrebbe fare gli straordinari in occasione del quarto d’ora di blackout biancoceleste, poi torna in cattedra e blinda la difesa come sa fare.
Hoedt 5.5
Un calcione a Zampagno per regalare al Pescara un penalty pesante, viene graziato dall’errore di Caprari. Nessuna indulgenza, invece, quando lascia libero Brugman di siglare il gol che vale il 2-2 per la squadra di Oddo. Si riprende nel secondo tempo, quando gli avversari mollano e la Lazio dilaga.
Lukaku 6
A sorpresa Radu resta in panchina, nuova chance per il belga. Rispetto al romeno, garantisce maggior spinta offensiva. In una partita così, non servono maglie difensive particolarmente strette. Perde in uscita uno sciagurato pallone al limite dell’area, un errore che porta al rigore pescarese.
Parolo 8.5
Una partita da incorniciare, davvero storica per il centrocampista. Scaccia le ultime opache prestazioni, la stanchezza di un periodo senza sosta. Firma un poker personale, il primo in carriera. Due colpi di testa, nel giro di quattro minuti, firmano il doppio vantaggio biancoceleste nel primo tempo. Ancora un’inzuccata toglie le castagne dal fuoco per il 2-3, infine la ciliegina sulla torta con il piattone per sancire una vittoria tennistica.
Biglia 6.5
Non ha marcatura stretta, così l’argentino può orchestrare a piacimento in cabina di regia. Aiuta, quando serve, la difesa, dà il via alla manovra laziale. Su calcio d’angolo, poi, serve a Parolo il pallone del raddoppio. Finalmente, è tornato il vero Biglia. (Dal 78′ Murgia 6: ancora una presenza per il giovane centrocampista, dopo la gara da titolare a San Siro).
Milinkovic-Savic 6.5
Coriaceo, aggressivo, una furia. Ormai le caratteristiche del centrocampista sono chiare e costanti. Un muro in mediana, intelligente negli inserimenti, piede sopraffino a cercare più e più volte il gol o a far partire le azioni che portano alle reti. Il serbo la sfiora pure, in un’altra ottima prestazione, ma trova il palo a dire no.
Felipe Anderson 7
Sulla fascia destra è imprendibile, fa il bello e cattivo tempo e manda ai pazzi il malcapitato Biraghi. Dai suoi piedi partono le ripartenze biancocelesti e i tanti cross per i compagni. Al bacio l’assist per l’inzuccata di Parolo che sblocca la partita, in una gara così gli è mancata soltanto la gioia del gol.
Immobile 7
Non vorrebbe ferire la sua ex, quel Pescara che lo ha portato nel calcio che conta. Lo fa con rammarico in un’altra partita di qualità e sacrificio. Altruista quando serve l’assist a Keita per il gol del poker laziale, poi decide di prendersi le luci della ribalta firmando la manita. Per rispetto, però, non esulta.
(Dall’86’ Tounkara s.v.)
Keita 7
Di ritorno dalla Coppa d’Africa, scaccia le polemiche e parte titolare. Nel primo tempo soltanto Gyomber gli nega la gioia del gol, salvando una rete già fatta, e sciupa un’altra occasione spedendo alle stelle. Poi diventa protagonista, sulla fascia sinistra è davvero devastante, ritrova il gol che mancava da dicembre siglando il poker. (Dal 65′ Lulic 6.5: esterno mancino nel tridente, suo l’assist per la rete di Parolo a chiudere la partita).
All. Inzaghi 7
Ha cancellato la sconfitta con il Chievo Verona grazie a due successi fondamentali. Prima con l’Inter in Coppa Italia, poi con la vittoria tennistica sul Pescara. Ha a disposizione la formazione migliore, la schiera con il modulo migliore per questa Lazio, non rinuncia alla qualità di Keita. A sorpresa si affida a Lukaku per dare maggior spinta.