Serie A

Serie A, 21ª giornata: Juventus-Lazio 2-0, le pagelle

Paulo Dybala - Juventus - Foto Bruno Silverii

La Juventus non sbaglia mai due volte, così fa un sol boccone della Lazio, vincendo 2-0 allo Stadium grazie ai gol di Dybala e Higuain. I due attaccanti bianconeri regolano la squadra biancoceleste nel primo tempo, nel giro di quindici minuti, dimenticando in fretta la sconfitta di Firenze. Gli uomini del tecnico Inzaghi soffrono, non sono mai in partita né pericolosi, perdono ancora contro una big. Sorride, invece, Allegri che centra la 27esima vittoria consecutiva in casa e si riporta a più quattro sulle inseguitrici.

JUVENTUS (4-2-3-1)

Buffon 6
Non fa nulla praticamente per tutta la partita. La Lazio non si vede in attacco, al tiro ancor meno. Guantoni immacolati.

Lichtsteiner 6.5
La Juventus attacca soprattutto sulla fascia destra, la sua alternanza con Cuadrado mette in difficoltà la difesa laziale. Nel primo tempo non subisce mai Felipe Anderson, nella ripresa chiede il cambio dopo un problema. (Dal 74′ Barzagli 6: un quarto d’ora in campo, a risultato ormai acquisito, entra soltanto per mantenere il possesso palla).

Bonucci 6.5
Pomeriggio di riposo per il difensore bianconero, gli attaccanti laziali non lo mettono mai in difficoltà. Prova anche la sortita offensiva con un buon inserimento, solo la sfortuna gli impedisce di mettere la firma sul tabellino.

Chiellini 6
Partita di ordinaria amministrazione per il difensore juventino, Immobile non riesce mai a metterlo in difficoltà. Minimo sforzo, massimo risultato.

Asamoah 6
Il dinamismo e la gioventù di Lombardi potevano metterlo in difficoltà, ma la difesa bianconera non corre mai pericoli. Spinge meno del solito, ma non fa mancare il suo apporto in fase offensiva: una partita sugli standard del periodo, Allegri ha trovato il sostituto di Evra.

Khedira 6.5
Se Pjanic è la mente della manovra juventina, lui è senza dubbio il braccio: pressa qualunque avversario osi avvicinarsi alla sua zona, sradica palloni senza sosta. Sbaglia qualche appoggio, ma dopo la mole di lavoro che è costretto a fare, qualche errore si può perdonare.

Pjanic 6.5
Per l’ex romanista quello con i biancocelesti è sempre un derby: lo onora alla grande, dai suoi piedi parte ogni azione bianconera. Regista o trequartista, poco importa: il bosniaco è ormai entrato nel meccanismo di Allegri, difficile sbagli partita.

Cuadrado 7
Esterno di destra nei tre dietro Higuain, si trova a meraviglia. La Lazio gli lascia troppo spazio, lui diventa decisivo: dai suoi piedi nasce il raddoppio, l’assist per l’argentino è un cioccolatino da mandare giù in un sol boccone. Manda ai pazzi Radu per tutta la partita.

Dybala 7.5
Una Joya vederlo in campo, l’argentino regala magie ogni volta che tocca il pallone. Ha il grande merito di aprire le marcature con un sinistro al volo dal limite che trova impreparato Marchetti, poi prova in tutti i modi a mandare in rete i compagni. Sfiora anche la doppietta, in una prova a tutto tondo. (Dall’81’ Rincon s.v.: entra a risultato ormai acquisito, per far legna in mezzo al campo)

Mandzukic 7
Allegri non può rinunciare al croato, pur di non toglierlo vara un nuovo modulo, impiegandolo da esterno sinistro nei tre che agiscono alle spalle di Higuain. L’attaccante ricambia con una partita tutta corsa e sacrificio, nella quale non manca il guizzo decisivo: l’assist per il primo gol, quello con cui Dybala spacca il match, è suo.

Higuain 7
È l’ariete in grado di buttare giù qualsiasi sbarramento, con la Lazio gli bastano diciassette minuti per timbrare il cartellino: giro intorno a de Vrii, tocco sotto misura e il risultato va in ghiaccio. Non è sempre bello da vedere, ma ad averne di attaccanti così. (Dall’87’ Pjaca s.v.)

All. Allegri 7
Dopo la sconfitta con la Fiorentina, la Juventus è ferita. Il tecnico la cura con la spavalderia e un modulo fortemente offensivo: Cuadrado, Mandzukic, Dybala e Higuain tutti contemporaneamente in campo con u 4-2-3-1. Bastano diciassette minuti per schiantare la Lazio, senza neanche troppa fatica.

LAZIO (4-3-3)

Marchetti 5.5
La porta biancoceleste è un tiro al bersaglio, soprattutto nel primo tempo. Non ha fondamentali responsabilità sui gol della Juventus, anche se non è troppo reattivo sul tiro di Dybala, riesce a parare meglio i colpi nella ripresa.

Patric 5
Basta è infortunato e lo spagnolo in forma. Ma nel duello con Asamoah, sulla fascia di sua competenza, ha sempre la peggio. Battuto in velocità e in fase di copertura, non riesce a garantire apporto in fase offensiva sulla catena di destra .

de Vrij 5
Di solito non sbaglia davvero nulla. Quindi, quando un gol è sua responsabilità, è già una notizia anche se si tratta di un colpo alla Higuain. Sulla rete dell’argentino, infatti, perde la marcatura e si fa girare intorno dall’attaccante bianconero.

Wallace 5.5
Nella sconfitta, è il migliore tra i peggiori della difesa. Comunque insufficiente, s’addormenta anche lui in occasione dei gol della Juventus.

Radu 4.5
Ingaggia una sfida personale con Cuadrado sulla corsia mancina, la perde costantemente, facendosi sempre bruciare in velocità. Non va meglio quando a turno, Higuain o Dybala, provano le incursioni sulla fascia di competenza del romeno. (Dal 60′ Lukaku 5.5: va meglio del compagno, quando Inzaghi lo chiama per sostituirlo. Dà maggiore spinta in avanti).

Parolo 5
Sarà il periodo di stanchezza o la carta d’identità, ma non è più il Parolo dei bei tempi. Abulico, senza corsa e senza idee. Sbaglia tanto, anche i più semplici passaggi filtranti, e non riesce a sfruttare mai gli inserimenti.

Biglia 5
Al capitano della Lazio, si chiede certamente di più. Inzaghi lo schiera davanti alla difesa per garantire maggiore protezione e far ripartire l’azione. Chiuso da Pjanic e Khedira, non riesce a dare vita alla manovra biancoceleste. (Dal 60′ Djordjevic 5.5: Inzaghi lo spedisce in campo per dare maggiore peso all’attacco, non riesce a fare granché).

Milinkovic-Savic 6
Tra i biancocelesti, è l’unico a far vedere qualcosa di buono nella sconfitta dello Stadium. Tenace a centrocampo per arginare la manovra bianconera, testardo in avanti nel tentare i movimenti tra le linee sulla trequarti e qualche conclusione: il tiro di destro dal limite dell’area, nel primo tempo, è forse il primo e ultimo tentativo biancoceleste verso la porta.

Lombardi 6
Insieme al centrocampista serbo, è l’altro giocatore che merita la sufficienza. Non ha qualità tecniche eccelse, ma ci mette cuore e corsa infinita. Prova a spingere sulla corsia destra, mette in mezzo qualche buon cross. (Dal 66′ Murgia 6: mezzora allo Stadium, in cabina di regia, al posto di Biglia. Entra benissimo in partita, soprattutto perché è un classe 1996).

Immobile 5
E’ vero che non trova il benché minimo spazio per colpire la Juventus e che non gli arrivano palloni giocabili dai compagni d’attacco. Tanto movimento e sacrificio, ma talvolta non basta: a un bomber come lui, si chiede anche di caricarsi la squadra sulle spalle e risultare decisivo in partite davvero complicate. L’ammonizione gli costa la squalifica (era diffidato), avrebbe potuto risparmiarsela.

Felipe Anderson 4.5
In campo per novanta minuti, ma se fosse rimasto a Roma nessuno si sarebbe accorto della differenza. Passeggia sul terreno di gioco, non regala mai uno spunto, non riesce a essere pericoloso in nessuna circostanza. Per diventare un campione, è necessario esserlo anzitutto contro le grandi squadre.

All. Inzaghi 6
Ha ben poco da rimproverarsi, contro una Juventus così. Schiera la miglior squadra a disposizione (pur con le assenze di Lulic e Keita) con il modulo che finora ha dato più sicurezze. I biancocelesti però sono molli e senza idee. Ottime intuizioni sui cambi, fuori Radu e Biglia tra i peggiori, Murgia ripaga sempre la fiducia.

 

SportFace