È il tempo della terza sosta in questa Serie A, l’ultima prima di Natale. Perlomeno la 12esima giornata ci ha regalato tanti spunti di riflessione che rappresenteranno sicuramente dei punti d’interesse per le prossime due settimane, in assenza degli scontri fra club, specie per chi come noi segue una Nazionale fortunatamente già qualificata ad Euro 2020.
E a proposito di punti d’interesse, ormai è appuntamento fisso di questa rubrica quello in cui parliamo del duello-Scudetto fra Juventus ed Inter. L’aggiornamento di questa settimana vede, ancora una volta, un successo per parte: ha aperto le danze la vittoria dei nerazzurri contro l’Hellas Verona, che però si è confermato un avversario difficile per chiunque. Ancora una volta soffrendo, ma non per questo senza merito sul piano del gioco, i nerazzurri hanno trovato nella giocata di un singolo la forza di non lasciare punti per strada nemmeno questa volta. La sosta sarà fondamentale per far rifiatare un undici spremuto negli ultimi ventuno giorni, ma che ha dimostrato una mentalità non comune in un progetto tecnico appena iniziato.
L’eurogol di Barella non è però bastato al Biscione per sorpassare in classifica la Juve, che nel posticipo di ieri sera ha battuto il Milan per 1-0. Anche i bianconeri arrivano davvero col fiatone alla sosta, almeno sul piano delle prestazioni: per la Vecchia Signora trovare ritmo col palleggio sta diventando un problema molto serio. Al di là della buona, certamente buona, prestazione di un Milan in crescita, va sottolineata la flessione sul piano prestazionale dei campioni d’Italia, che tra assenze e cali di rendimento di alcuni giocatori-chiave (CR7 su tutti) nelle ultime uscite non hanno trovato quelle linee di gioco che avevano contraddistinto le prime uscite stagionali. Se sarà una normale flessione dovuta ai carichi di lavoro o qualcosa di più grave ce lo dirà il tempo, e intanto il campionato si ferma con Madama miglior difesa delle prime 12 giornate. Certe cose non cambiano mai.
Altre, invece, cambiano eccome. Cambiano come nel caso della percezione che abbiamo del Cagliari, che dopo l’Atalanta ha travolto anche la Fiorentina, imponendosi al quarto posto in solitaria. I sardi, abbinando un momento di forma eccezionale al calo di rendimento delle maggiori pretendenti all’Europa che conta, si sono garantiti la possibilità di sognare: la più grande sfida per Nainggolan e co. sarà mantenere il livello alto lungo tutta la stagione, per regalare un’altra bella realtà al nostro calcio. Realtà come lo è la Lazio, che con la solita formula offensiva ha fatto fuori il Lecce, in una gara che poteva rivelarsi particolarmente delicata, nella settimana che ha praticamente sancito l’eliminazione dei biancocelesti dall’Europa League. Al rientro dalla sosta la banda di Simone Inzaghi si troverà ad affrontare la Juventus e dovrà mandare un segnale di definitiva maturità in questo delicato momento della stagione.
Dunque, Juve, Inter, Lazio e Cagliari. Da lì in poi è bagarre tra squadre che però, in misura e modalità diverse, hanno tutte deluso in questa 12esima giornata. In primis l’Atalanta, fermata a Marassi da una Sampdoria che Ranieri ha decisamente rivitalizzato. Gli episodi arbitrali, per quanto discutibili, non possono essere un alibi per una Dea che alterna momenti di troppo e di troppo poco, che nella stessa settimana raccoglie un punto contro il Manchester City e fa lo stesso contro Cagliari e Samp. La Roma invece a Parma è arrivata sfinita fisicamente e psicologicamente a causa degli infortuni che hanno obbligato molti giocatori al tour de force. La mancanza di brillantezza, contro una squadra esperta come quella di D’Aversa, si paga inevitabilmente caro e così i giallorossi hanno dovuto incassare di buon grado questo KO. Infine c’è un Napoli che dal punto di vista calcistico continua a deludere le aspettative, ma a questo punto è chiaro che gli azzurri abbiano qualcosa da sistemare che col “punto di vista calcistico” c’entra molto poco. Una delle regole fondamentali del calcio è che una squadra non serena non rende al suo meglio. È proprio questo il caso della truppa di Ancelotti.
In coda, uno sguardo alla zona più calda della classifica: il cambio di guida tecnica ha dato subito una scossa in casa Genoa, Samp e Udinese, mentre la prima del Brescia di Grosso è stata un completo disastro. Ne ha beneficiato il Torino, che ha potuto così reagire dopo il KO nel derby. Lecce e SPAL continuano invece a raccogliere meno di quanto le loro prestazioni mostrino e questo limite, tradizionalmente, è il più grave per le squadre che in Serie A lottano per non retrocedere. Limite che pare aver finalmente superato il Sassuolo, vincente nel derby d’Emilia contro il Bologna e attacco da 21 gol, uno in più della Juventus (!). Con una vittoria nella partita da recuperare con il Brescia, i neroverdi si affermerebbero nella parte sinistra della classifica: non male, dopo un inizio di stagione complicato. Sarà una pausa tranquilla dunque per De Zerbi, e anche per noi amanti del campionato. Ci rivediamo fra due settimane.