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Nella retorica calcistica più comune la decima giornata di Serie A 2019/2020 viene indicata come una sorta di primo momento in cui diventa legittimo guardare la classifica e trarre dei mini-bilanci della stagione. Ed effettivamente, al termine di questo turno infrasettimanale, forse per la prima volta la graduatoria del campionato rispecchia un po’ le prestazioni medie delle varie squadre in questi primi due mesi di campionato: Juventus ed Inter in prima fila, leggermente dietro un’Atalanta straordinaria, il Cagliari che spunta nella bagarre per l’Europa, tutta la delusione del Milan, e poi Brescia, Spal e Sampdoria in zona retrocessione. Più che una classifica sembra un power ranking delle ultime settimane, o no?
No, in realtà. O meglio: no, analizzando le cose oltre quello che può dirci il risultato. Perché è vero, ad esempio, che Juventus ed Inter hanno vinto ancora: ma lo hanno fatto soffrendo non poco contro Genoa e Brescia, rispettivamente 17esima e 18esima forza in classifica. Non è un momento facile per nessuna delle due truppe che stanno dominando questo campionato, ma che per motivi diversi in questa fase fanno fatica ad imporsi in modo netto. Nel caso dei bianconeri, si tratta di un normale rallentamento, per certi versi prevedibile, dopo un avvio ricco di entusiasmo. Sul piano della mentalità i ragazzi di Sarri sono ineccepibili, ma – a causa di singoli a volte assenti e a volte poco brillanti – le ultime prestazioni della Vecchia Signora sono state un po’ sterili, con il cruccio della fase difensiva che resta irrisolto. Per l’Inter il discorso è molto più semplice: giocano sempre gli stessi. Ed inevitabilmente, in un sistema dispendioso come quello ideato da Conte, “gli stessi” calano sulla lunga distanza.
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La partita più discussa della giornata è stata comunque quella fra Napoli ed Atalanta. Il 2-2 finale del San Paolo penalizza gli azzurri, sfortunati negli episodi-chiave di una partita comunque giocata meglio rispetto ad una Dea splendida ma solo a tratti. La straripante brillantezza dei bergamaschi negli ultimi trenta metri ha ancora nascosto tutti gli squilibri che questa squadra dovrà correggere, per mantenere il terzo posto in una corsa all’Europa sempre più difficile. Ancelotti può almeno consolarsi, aldilà del risultato, con l’aver ritrovato una prestazione importante dei suoi in campionato, una dimostrazione comunque autorevole di quella che fino a qualche mese fa era la seconda potenza della Serie A. Se il Napoli è sempre questo, al momento può anche permettersi di avere qualche punto in meno: lo recupererà in seguito. Ma il Napoli è questo anche contro Cagliari, SPAL e così via?
A complicare il discorso-Champions ci sono le romane, entrambe vincenti per 4-0 nel mercoledì di campionato. Lazio e Roma stanno dimostrando di aver fatto dei progressi sul piano della personalità – step importanti per la crescita di squadre non inferiori alle altre concorrenti per il quarto posto a livello tecnico-tattico. Sarà la costanza di rendimento il valore fondamentale in questa rincorsa, e in tal senso vedere come Fonseca abbia trovato la quadra nonostante una situazione tragica a livello d’infortuni è un aspetto molto importante. Più in ritardo si trova il Milan, che finalmente è riuscito a vincere con la SPAL. Era difficile aspettarsi di più da questa squadra in una partita così difficile, sul piano della prestazione: la giocata di Suso ha stemperato la tensione dei rossoneri e probabilmente solo ora inizia davvero l’era Pioli. Ritrovando la serenità, il Milan tornerà anche ad essere competitivo rispetto alle altre big, ma il percorso verso la serenità è una sorta di campo minato, dove le mine portano il nome di Lazio, Juventus e Napoli.
Infine qualche nota sparsa: la miglior difesa del campionato è quella dell’Hellas Verona, squadra che fa una fatica enorme a trovare il gol ma è comunque difficilissima da affrontare. La sorpresa più rilevante è il Cagliari, al momento a pari punti col Napoli (!). I ragazzi di Maran si stanno rivelando una squadra dura a morire, magari non eccellente in generale, ma assolutamente completa e ricca di soluzioni: il test di Bergamo del prossimo weekend sarà interessante. Deludente invece il Torino, soltanto 13esimo e con la sensazione che, se Mazzarri non dovesse riuscire a fermare la Juventus nel derby, potrebbe essere la sua la prossima panchina a saltare. Non c’è che dire: partiremo con tanta carne al fuoco anche nel prossimo weekend. E noi saremo sempre qui, pronti a commentare gli sviluppi di un campionato ancora tutto da scoprire.
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