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E pensare che quest’anno anche la Serie C era riuscita a far registrare aumenti imponenti in termini di presenze allo stadio (aumento del 63% nel girone di andata rispetto alla scorsa stagione). Alla fine sarà un marzo storico, comunque vada a finire questo pazzo campionato, per il calcio italiano. L’Italia riscopre le porte chiuse, per un ventennio quasi esclusivamente associate alle punizioni inflitte per comportamenti violenti o razzisti da parte delle tifoserie. E sarà di fatto anche un marzo severo per i conti dei club di Serie A, aspetto in secondo piano rispetto alla salute pubblica, come già ribadito in coro dalle dirigenze.
Tra le partite coinvolte c’è Juventus-Inter, ogni anno in profumo di record d’incasso. Ma anche Juventus-Lione, Inter-Getafe e Roma-Siviglia, tre match clou per il futuro delle tre squadre in Europa. Secondo quanto riporta Il Sole 24 ore, per Serie A, B e C le porte chiuse da qui a fine stagione potrebbe comportare una perdita di ricavi stimata tra i 150 e i 200 milioni, tenendo conto anche dei ricavi derivanti da gare europee che interessano Juventus, Atalanta, Napoli, Inter e Roma. Tuttavia, aggiunge il quotidiano, incontro alle esigenze dei club potrebbe venire incontro il Governo con un aiuto pubblico che interesserebbe soprattutto gli stipendi del personale che lavora a contatto col pubblico allo stadio, tra cui hostess, steward. E poi c’è la tematica legata agli abbonati: chi li rimborsa e chi no? Tutto è in divenire e le società stanno studiando il modo migliore per venire incontro ai tifosi. Quel che è certo è che la Serie A si prepara a vivere un marzo diverso. Con la speranza che dal 3 aprile gli stadi tornino a colorarsi.
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