Il risultato non sarà mai un dettaglio. Juventus e Napoli confermano ancora una volta di conoscere la più antica delle regole del calcio e lo fanno a modo loro, con le rispettive caratteristiche che sembrano quasi in continuità con quanto fatto vedere la scorsa stagione. A farne le spese Lazio e Milan uscite sconfitte all’Allianz Stadium e al San Paolo rispettivamente coi risultati di 2-0 e 3-2.
DUE A ZERO ALL’ALLIANZ – Doveva essere il match dell’esordio di Cristiano Ronaldo all’Allianz Stadium e possibilmente quello del suo primo gol in Serie A. Juventus-Lazio è stata invece l’esaltazione del ruolo del gregario: Chiellini, Matuidi, Mandzukic. Il difensore azzurro è perfetto, il francese è ovunque, il croato inventa, fa sponde e infine segna. No, non ci dimentichiamo della magia di un Miralem Pjanic da Oscar che ha aperto e spianato la strada per la vittoria. Ma quella di Allegri è una macchina perfetta anche quando gioca male e lo deve ai suoi operai. E Cristiano Ronaldo? Non ha un ruolo definito, svaria sull’intero fronte offensivo, trova più difficoltà del previsto contro Wallace e Acerbi, sfiora il gol con un destro terrificante dalla distanza e infine sbaglia una rete non da lui a pochi passi dal portiere. Quell’errore, che non ha comunque impedito a Mandzukic di siglare il 2-0, ha fatto il giro del web così come quel gesto di stizza dopo il gol del compagno come a dire: “Dovevo segnare io”. “Sta iniziando a capire il campionato italiano“, ha spiegato Allegri su CR7 che è pronto a prendersi il posto in classifica marcatori al Tardini di Parma, seconda trasferta per il fuoriclasse portoghese. Ma prima di ogni gol di Ronaldo, ci sono tre punti da conquistare: Allegri non lo dimentica.
ZIELINSKI, CHE SPETTACOLO – Al San Paolo passato, futuro, tradizioni e vecchi rancori si mescolano in una serata che non delude sul piano dello spettacolo. “Con Gattuso un rapporto particolare“, spiega a fine match Ancelotti dopo le parole di elogio del collega ed ex giocatore in rossonero. Un rapporto splendido, idilliaco tra i due, non si può dire lo stesso per Gonzalo Higuain preso di mira dal pubblico partenopeo. Il Milan approccia al match con coraggio e senza nascondersi trovando il gol prima con Bonaventura su assist del criticatissimo Borini e poi ad inizio secondo tempo con un tiro preciso di Calabria che con la rete salva solo parzialmente una gara al limite della sufficienza. Nel secondo tempo è Zielinski a trascinare i suoi con una doppietta (Donnarumma male) prima di lasciare la scena al subentrato Dries Mertens, scatenato in panchina nella veste di tifoso e decisivo e letale nel siglare il gol che completa la rimonta. Dopo quella contro la Lazio, c’è il bis per gli uomini di Ancelotti: concretezza e resilienza, questa vittoria vale più di una goleada per 4-0.