L’Inter chiude al terzo posto il campionato di Serie A 2017/2018. La squadra di Spalletti, prima fino a tre giornate dal giro di boa, ha diversi rimpianti per le sconfitte contro Udinese e Sassuolo, che hanno fatto scivolare i neroazzurri dietro a Napoli e Juventus. Ecco tutti i voti dei neroazzurri in queste prime 19 partite.
PORTIERI
Samir Handanovic 8
Il suo operato è passato più volte in secondo piano, ma se l’Inter fino a tre giornate fa si trovava in testa alla classifica il merito è stato anche del portierone sloveno, autore per tutto il girone d’andata di interventi fondamentali e per niente semplici. Il numero 1 non ha mai deluso, ma questa potrebbe essere la sua miglior stagione.
Daniele Padelli s.v.
L’ex Torino ha giocato solo i 120′ minuti contro il Pordenone, dando però prova di essere una valida riserva con diversi interventi apprezzabili.
DIFENSORI
Danilo D’Ambrosio 6
Parte titolare in tutte le partite tranne in quella contro la Lazio a causa di un infortunio. Nel complesso fa il suo, con qualche sbavatura difensiva ma tanto supporto dato a Candreva in avanti.
Joao Miranda 6.5
Il veterano della difesa non cala assolutamente di livello, grazie anche alla presenza di Skriniar. L’Inter è la miglior difesa fino a metà novembre, questo anche perché là in mezzo il brasiliano ex Atletico Madrid ha fatto egregiamente il suo lavoro. Gli anni sicuramente si fanno sentire, ma nemmeno troppo. Vedremo cosa ci riserverà per la seconda parte di stagione.
Milan Skriniar 7.5
Molti avevano borbottato al momento del suo acquisto, vista anche la particolare operazione che aveva portato Caprari a Genova. Lo slovacco ci ha messo poco a far ricredere chiunque avesse messo in dubbio la sua validità, mostrandosi immediatamente un difensore dalle tante qualità e con ulteriori margini di miglioramento. Lui è sicuramente uno di quelli da cui aspettarsi di più nel 2018.
Yuto Nagatomo 6.5
In estate Spalletti si era opposto fermamente alla sua cessione, considerandolo un giocatore validissimo per il suo progetto. Il giapponese, molto criticato nelle ultime stagioni, non ha fatto rimpiangere la scelta fatta dal tecnico di Certaldo. Giocando un girone d’andata da assoluto protagonista nonostante la concorrenza con Dalbert e, successivamente, Santon.
Davide Santon 6
La svolta per l’ex bambino prodigio è arrivata a novembre, quando nella formazione titolare della sfida contro l’Atalanta è comparso il suo nome. Fino ad allora Santon aveva giocato complessivamente 7 minuti con Milan e Sampdoria, anche a causa di diversi guai fisici che avevano pesantemente condizionato la preparazione estiva. Il suo completo recupero si è rivelato un’arma in più per Spalletti, visto che ora la scelta dei terzini da mandare in campo è diventata la più difficile nella rosa neroazzurra.
Andrea Ranocchia 6
Anche lui, come Santon, sembrava un giocatore abbandonato a sé stesso dopo le numerose delusioni delle passate stagioni. L’ex Bari, però, sta ritrovando continuità e soprattutto fiducia. Nonostante i minuti giocati siano ancora pochi, la sua presenza è fondamentale in quanto ad Appiano Gentile è risaputo che i centrali non abbondino. Contro la Lazio Ranocchia ha sostituito l’infortunato Miranda, così come era successo contro il Chievo quando il brasiliano era squalificato.
Dalbert 5.5
Inseguito dall’Inter per tutta l’estate, il brasiliano è arrivato in Italia con tante aspettative che nei primi mesi sono state, perlomeno parzialmente, deluse. Le sue prime apparizioni hanno certificato quanto sia difficile passare dalla Ligue 1 alla Serie A. Dopo una lunga serie di panchine, Spalletti lo ha rilanciato per dargli una nuova chance dopo qualche mese di lavoro esclusivamente in settimana, e lui ha mostrato sì qualche progresso, ma anche che la strada da fare è ancora lunga. Rimandato al 2018.
Joao Cancelo 6
Il suo inserimento, rallentato anche dagli infortuni, è stato decisamente faticoso. Nelle ultime settimane il suo nome si è visto praticamente sempre nell’undici di partenza, e a fine partita i commenti positivi nei suoi confronti non sono mancati. Il portoghese è in crescita, ma dovrà mostrare tutto il suo valore nel girone di ritorno, anche perché il Portogallo lo aspetta per il Mondiale a cui il classe ’94 non vuole assolutamente mancare.
CENTROCAMPISTI
Roberto Gagliardini 5.5
I primi sei mesi con l’Inter avevano mostrato un giocatore dalle qualità straordinarie nonostante fosse esploso solo poco tempo prima. Con Spalletti, però, l’ex Atalanta ha messo in mostra diversi limiti, rimanendo però un punto fermo nella formazione di Luciano Spalletti. Questi mesi non sono assolutamente da buttare via, ma nel prossimo anno da lui ci aspetta ben altro rendimento, soprattutto per quello che i neroazzurri hanno versato alla Dea per lui.
Matìas Vecino 7
Il suo acquisto aveva diviso a metà la tifoseria neroazzurra, tra chi si aspettava un vero “big” e chi invece aveva grande fiducia nell’uruguaiano. Fin dall’esordio il “Mate” ha dato un apporto fondamentale in mezzo al campo, completandosi alla perfezione con Borja Valero, che si è alternato tra mediana e trequarti.
Borja Valero 7
Nonostante gli anni che avanzano (il 12 gennaio saranno 33), l’ex Fiorentina è un elemento quasi insostituibile, tenuto fuori solo quando la stanchezza si fa davvero sentire. La sua importanza si è vista quando, nei 3 dietro a Icardi, è comparso il suo nome in sostituzione a un acciaccato Joao Mario che non ha più ritrovato quel posto. Lo spagnolo ha la fiducia di compagni e allenatore, e non ha intenzione di fermarsi nel girone di ritorno.
Joao Mario 5
La scorsa stagione aveva fatto ben sperare, ma l’involuzione degli ultimi mesi ha fatto crollare la considerazione del pubblico di San Siro verso il portoghese che era esploso agli Europei del 2016 vinti dai lusitani. A Joao Mario è stato concesso poco spazio, è vero, ma gli spezzoni che lo hanno visto in campo hanno mostrato scarsa motivazione da parte sua e una, seppur mascherata, voglia di cambiare aria, anche in vista del Mondiale russo.
Brozovic 5.5
Il croato, come nelle passate stagioni, è una luce intermittente capace di giocate sublimi e prestazioni superlative come quella di Benevento, ma anche di partite di buio totale che lo vedono autore di errori quasi imbarazzanti in passaggi e dribbling. L’Inter lo aspetta, ma Brozovic dovrà dare molto di più di quanto visto ad ora.
Karamoh 6.5
Arrivato a Milano senza troppe aspettative, il classe ’98 ha sempre strappato applausi quando chiamato in causa, dando il 100% in tutte le occasioni, compresa la gara contro il Pordenone, in cui forse gli si può criticare un po’ di imprecisione sottoporta. Il tempo è dalla sua parte, e starà a lui dimostrare di essere da Inter.
Perisic 7.5
Il croato è ancora in crescita, anche se rimangono i momenti di totale black out in cui non si è nemmeno certi di averlo visto in campo. L’ex Wolfsburg è però uno dei giocatori più importanti per Spalletti, e uno di quelli su cui lavorare ogni giorno affinché offra alla squadra il massimo rendimento possibile.
Candreva 7
L’ex esterno laziale aveva terminato la scorsa stagione tra le critiche per i tanti cross sprecati e per le numerosi prestazioni non certo all’altezza delle aspettative. La stagione in corso lo ha invece visto in netto miglioramento, soprattutto per quanto riguarda la costanza (anche se rimangono, sporadicamente, prestazioni negative). L’intesa con D’Ambrosio è eccellente, quella con Cancelo va certamente aumentata, ma Candreva rimane uno dei giocatori più importanti per la squadra neroazzurra.
Icardi 8
Non c’è molto da dire, se non che senza i suoi gol la situazione sarebbe ben diversa. Il capitano neroazzurro ha deciso una partita dietro l’altra, mostrando ancora una volta di sentire la porta come pochi al mondo. Certo, manca qualcosa quando si tratta di giocare coi compagni, visto che talvolta lo si trova spaesato al limita dell’area. A Maurito, però, non si può chiedere altro, visto che in un anno ha fatto ricredere anche chi, per 70 milioni, lo avrebbe gentilmente spedito al Napoli. Ora Suning si coccola la sua stella e chiederà almeno il doppio dei soldi per farlo partire.
Eder 6
E’ il solito Eder: utile, motivato, grintoso e umile. Ormai abituato a fare la perenne riserva di Icardi o di un esterno, l’italo-brasiliano dà il 100% ogni volta che viene chiamato in causa. Di più non gli si può sicuramente chiedere.
ALLENATORE
Spalletti 6.5
Il tecnico di Certaldo si è inserito alla perfezione nella realtà neroazzurra, portando dalla sua parte i tifosi (come dimostra la grande presenza allo stadio) e creando un’atmosfera di ottimismo e motivazione. Sul campo la gestione è stata discreta, anche se per aumentare la propria valutazione l’ex Roma dovrà recuperare Joao Mario, ovvero il rimpianto più grande dei primi 5 mesi di Inter.