Se Napoli-Inter della scorsa stagione, il 2 dicembre 2016, permise agli uomini di Sarri di uscire prepotentemente dalla crisi di risultati con un netto successo per 3-0 firmato Zielinski, Hamsik e Insigne, l’edizione 2017 di una sfida mai banale termina in un modo che in pochi avrebbero pronosticato alla vigilia. Sarri e Spalletti decidono di non farsi male spartendosi un punto che tiene in vita lo status quo nei primi tre posti in classifica al termine di una gara terminata a reti inviolate. Pareggio quindi tra “bel gioco e pragmatismo” secondo una definizione adottata dallo stesso tecnico di Certaldo in conferenza stampa.
C’è qualche rimpianto in casa Napoli a causa delle nitide occasioni capitate sui piedi di Mertens e Insigne che non sono riusciti a superare le resistenze del migliore in campo in assoluto, quel Samir Handanovic che ama esaltarsi contro le big e negli scontri diretti. Tuttavia, i partenopei fuoriescono dal periodo di ferro (Roma, Manchester City e Inter in una settimana) con quattro punti conquistati e prestazioni radicalmente opposte in campionato e in Champions League. Roma e Inter hanno conosciuto sulla propria pelle il gioco avvolgente di Sarri per gran parte della partita senza che Hamsik e compagni riuscissero a chiudere la partita o ad infliggere il colpo del ko. Il Napoli di Sarri dà l’idea di essere potenzialmente ancor più devastante di quello che sta dimostrando ma mostra ancora quelle fragilità che convincono l’avversaria di poter riacciuffare la partita.
Capitolo Inter: Spalletti ha provato a replicare la prestazione che permise alla sua Roma di espugnare il San Paolo nella stagione 2016-17. L’Inter ha messo in campo un gioco attendista alla ricerca di ripartenze e spazi a campo aperto per far male ma il pur ottimo Candreva (migliore in campo insieme al suo portiere) non è Salah mentre Icardi, stretto nella morsa del duo Koulibaly e Albiol, non è riuscito a far salire la squadra nei momenti di maggior pressione partenopea. Agli esterni, come al solito, è stato richiesto un grandissimo lavoro di copertura per evitare quei triangoli, solitamente decisivi, e giochi a tre Hysaj-Allan-Callejon e Ghoulam-Hamsik-Insigne. Su quel fronte il lavoro svolto è stato perfetto.
Infine, una nota spiacevole: Sarri continua a far parlare di sé con l’Inter anche per questioni extra campo. Dopo il celebre battibecco con Mancini nel gennaio 2016, oggi è il turno dei pochi tifosi dell’Inter rei, secondo il tecnico partenopeo, di aver intonato cori inneggianti al Vesuvio e quindi di discriminazione territoriale. Sarri se n’è accorto e ha denunciato il tutto ai collaboratori della procura federale. I tifosi nerazzurri non l’hanno presa bene e si sono scagliati contro il tecnico come un anno fa sui social. Napoli-Inter è anche questo.