Si chiude con un pareggio a Firenze il 2017 del Milan. Una prima parte di campionato difficile e tormentata, chiuso addirittura nella parte destra di classifica con l’undicesima piazza a quota 25 punti e quarto posto (obiettivo dichiarato in estate) ormai irraggiungibile. I dubbi maggiori, derivanti da una difficile miscela di una squadra completamente rifondata, si sono verificati con un ruolino di marcia da incubo in campionato mitigato in parte dalla qualificazione alla fase ad eliminazione diretta in Europa League. Il primo a pagarne le conseguenze è stato Montella, rimpiazzato da Gattuso che ha il complesso compito di risollevare una stagione nata nel verso sbagliato. Ecco il nostro pagellone dei rossoneri.
PORTIERI
Gianluigi Donnarumma 5.5
Prima parte di stagione difficile per il giovane portiere rossonero, chiamato al difficile compito di ricucire i rapporti con la tifoseria dopo un’estate tormentata prima di ricadere in altre voci di mercato. Molte colpe nella spinosa vicenda probabilmente non sono sue, ma in campo il peso della pressione si è sentito. Dopo alcune parate decisive nelle prime uscite ufficiali, Gigio si è un po’ perso tra alti e bassi (troppi 27 gol subiti in 19 giornate) lasciando però ben sperare con la prestazione nell’ultima dell’anno a Firenze. Da lui ci si aspetta però sempre qualcosa in più.
Antonio Donnarumma s.v.
Impossibile giudicare un portiere da una sola apparizione seppur pesantissima, mantenendo la porta inviolata nel derby di Coppa Italia e con una parata decisiva su Joao Mario. In un clima ostile, sommerso da critiche e da scetticismo, il più grande dei fratelli Donnarumma ha dato comunque tranquillità al reparto con uscite sicure e ritagliandosi meritatamente il suo posto in copertina.
Marco Storari s.v.
Gabriel s.v
DIFENSORI
Leonardo Bonucci 4.5
Bersaglio degli sfottò del web per una celebre frase diventata ormai il suo biglietto da visita, va detto che sul campo il nuovo capitano rossonero non ha reso giustizia alla fama costruita alla Juventus. Dopo la spirale negativa culminata nell’espulsione col Genoa, Bonucci ha provato a rialzare la testa – in parte con successo – ma le prestazioni sono ancora lontane dagli standard degli anni precedenti.
Alessio Romagnoli 5
Sei gialli e un’espulsione (con una seconda ‘sfiorata’ nell’ultima dell’anno con la Fiorentina) il record poco positivo di questa prima metà di stagione per il numero 13 rossonero. Spesso in ritardo nelle chiusure, non ha ancora trovato la giusta intesa con Bonucci (o Musacchio). Unica nota positiva le tre reti tra campionato e coppa Italia, già record personale.
Mateo Musacchio 4.5
In difficoltà con la difesa a tre, superato nelle gerarchie con Montella anche da Zapata. L’argentino ha recuperato poisizioni con l’avvento in panchina di Gattuso ma sul suo giudizio pesa e non poco il gol all’ultimo respiro del Benevento, in cui l’ex Villareal si fa colpevolmente anticipare da Brignoli. Al momento non ha reso per il suo valore e il giudizio non può che essere negativo.
Cristian Zapata 6
Curiosamente e quasi inaspettatamente il miglor centrale della difesa rossonera. Dopo il brutto errore a Marassi che ha spalancato le porte della vittoria alla Sampdoria, il colombiano si era ritagliato un ruolo importante nelle gerarchie di Montella passando da semplice rotazione a titolare con ottime prestazioni. Con Gattuso la musica sembra essere cambiata ma ciò non cancella quanto di buono fatto nei mesi precedenti.
Ignazio Abate 5
Alti e bassi per l’ultimo della vecchia guardia rossonera, dà (quasi) sempre il massimo quando chiamato in causa nonostante i limiti tecnici ed è una chiave importante nello scacchiere tattico rossonero con i suoi tempi di inserimento sulla catena di destra con Suso. A penalizzare le sue prestazioni anche una serie di acciacchi, considerando l’importanza della forma fisica per le sue caratteristiche.
Davide Calabria 5
Il classe 1996, dopo il rinnovo sino al 2022, sta trovando spazio grazie al lungo infortunio di Andrea Conti e ai continui problemi fisici di Abate. Tuttavia il suo rendimento non entusiasma: in fase difensivo non regala sicurezza e in proiezione offensiva non riesce a combinare in maniera adeguata con Suso.
Ricardo Rodriguez 6
Suo il primo gol ufficiale della stagione per il Milan, titolare inamovibile sulla sinistra e probabilmente tra i più continui dell’intera rosa. Nonostante ciò, dopo una prima parte di stagione incoraggiante, il nazionale svizzero sembra un po’ essersi spento in fase offensiva, privando i rossoneri dei suoi cross sempre insidiosi. Resta comunque un’arma importante per Gattuso.
Andrea Conti s.v.
Sfortunato l’ex Atalanta, avrebbe potuto rivelarsi una carta importante. Lo rivedremo, sperando in un buon recupero, a marzo.
Gustavo Gomez s.v.
Gabriel Paletta s.v.
CENTROCAMPISTI
Giacomo Bonaventura 6
Alti e bassi per lui ma sempre importante nel Milan. La sua duttilità gli permette di essere un jolly per diverse posizione che ricopre con più o meno successo ma chiude il 2017 in crescita, un buon auspicio in vista di una seconda metà di stagione in cui i rossoneri devono invertire la rotta.
Lucas Biglia 4.5
L’argentino è un lontanissimo parente del calciatore ammirato alla Lazio. Più di 800 minuti giocati, nessuna rete e nessun assist nel proprio tabellino ma soprattutto una media voto non all’altezza della sua reputazione. Di certo pesa qualche infortunio muscolare di troppo, una costante nella sua carriera, ma da lui ci si aspetta sicuramente di più.
Riccardo Montolivo 5.5
L’ex capitano, nonostante un rapporto mai idilliaco con la curva rossonera, resta una pedina parecchio utilizzata prima da Montella e poi da Gattuso. Per lui un totale di 15 presenze nelle tre competizioni giocate dal Milan con tre reti e un assist, sicuramente paga una collocazione in campo meno adatta alle sue caratteristiche, che gli permettono di rendere più da mezzala che da mediano (ruolo in cui si districa discretamente con un’elevata media di palloni recuperati).
Franck Kessiè 5.5
Difficile da giudicare la prima parte di stagione dell’ivoriano. L’ex Atalanta paga il non aver una valida alternativa per le sue caratteristiche ed è quindi pressoché sempre in campo (già 29 partite per lui), con tutte le conseguenze derivanti da stanchezza fisica e mentale ed inevitabili alti e bassi. Tutto sommato, dopo un paio di mesi di calo, il centrocampista rossonero sta risalendo di condizione con l’avvento in panchina di Gattuso.
Hakan Calhanoglu 5
Per mesi oggetto misterioso del mercato estivo, complice una difficile collocazione in campo per caratteristiche tecniche, ma in forte crescita nelle ultime uscite del Milan. Il gol con la Fiorentina potrebbe essere il trampolino di lancio per un giocatore dall’innegabile talento, con l’auspicio di rivederlo ad alti livelli nel 2018.
Manuel Locatelli s.v.
Qualche spezzone di partita per lui, poco da segnalare. Il ragazzo ha un buon potenziale ma da affinare, probabilmente sarebbe utile un prestito per permettergli di giocare con continuità
Jose Mauri s.v.
Niccolò Zanellato s.v.
Matteo Gabbia s.v.
ATTACCANTI
Suso 7
Sicuramente il migliore dei rossoneri, elemento chiave già nella passata stagione. Lo spagnolo è ormai un giocatore quasi completo grazie ai miglioramenti col piede destro ed è sempre in grado di creare qualcosa di pericoloso sulla fascia destra. Per lui già sette reti e nove assist in un totale di ventinove partite giocate nelle tre competizioni. Fondamentale.
Fabio Borini 5.5
Accolto con scetticisimo dalla tifoseria milanista, l’ex Roma compensa i limiti tecnici con due polmoni inesauribili. Prova ad adattarsi persino come terzino destro dopo gli infortuni di Conti e Abate, ma in una squadra ambiziosa come il Milan non ha l’identikit per ritagliarsi un posto tra i titolari.
Kalinic 4.5
Francamente, passare dai sogni di Morata, Belotti, Aubameyang dell’estate al croato ha ridimensionato parecchio i rossoneri. L’ex Fiorentina si presenta con una doppietta nella prima ufficiale contro l’Udinese (tripletta se non fosse per un fuorigioco millimetrico rilevato dal Var) ma poi ne segna solamente altri due nelle quindici partite giocate. Fortemente voluto da Montella, Kalinic ha spesso sofferto i fischi di San Siro ma oggettivamente non ha permesso al Milan di fare il salto di qualità in avanti. E ai rossoneri manca proprio il bomber da doppia cifra.
Patrick Cutrone 6.5
L’attaccante classe 1998 è la scommessa rossonera dell’attacco 2017-18. Cresciuto nel vivaio del Milan, Cutrone ha stupito tutti con un pre-campionato da urlo e si è confermato anche nelle prime uscite ufficiali della stagione. Ha segnato in tutte le competizioni almeno per due volte, conquistandosi la copertina per la rete decisiva nel derby di Coppa Italia. Ampi i margini di miglioramento soprattutto lontano dall’area di rigore, il ragazzo va gestito e non è probabilmente ancora pronto per una maglia da titolare fisso ma la sua ‘garra’ è spesso una scossa d’adrenalina per la squadra e San Siro.
André Silva 6
Il voto del portoghese è una media tra il 4.5 in campionato e il 7.5 in Europa League. L’ex Porto viaggia infatti a due velocità tra la dimensione nazionale e quella europea. Mentre in coppa ha già timbrato il cartellino per otto volte (seppur con avversari non proprio irresistibili), opposta la situazione in Serie A: pochi minuti, quasi mai titolare ma soprattutto zero reti. Silva è un investimento importante della nuova società, le sue qualità sono innegabili ed era altrettanto comprensibile un periodo di adattamento al nostro campionato ma nel 2018 ci si attende molto di più da lui.
ALLENATORI
Vincenzo Montella 5
L’Aeroplanino ha vissuto un girone d’andata tormentato, già messo in discussione dopo il primo, pesante stop a Genova contro la Samp, quasi scaricato in diretta dalla dirigenza. Il tecnico ci ha comunque messo del suo creando confusione con moduli, sistemi di gioco, diete vegane e licenziamento di preparatore atletico. Nonostante ciò, il suo esonero resta poco comprensibile, arrivato dopo uno 0-0 immeritato col Torino e prima di un ciclo di partite non impossibili per risalire la china. Avrà comunque modo di rifarsi sulla panchina del Siviglia.
Gennaro Gattuso 5
Ringhio si è ritrovato catapultato sulla panchina della prima squadra dopo aver ingranato con la Primavera. Il rendimento della bandiera rossonera in campionato, però, è da brividi: il primo punto regalato al Benevento e il capitombolo per 3-0 a Verona due brutte macchie, ma nelle ultime uscite del 2017 il Milan è sembrato poter invertire il trend. Una vittoria in 120 minuti sull’Inter e la prima rimonta della stagione a Firenze tre giorni dopo sono due piccoli segnali di una squadra finalmente in salute fisicamente e affiatata, anche se nel 2018 ci si attende un salto di qualità anche dal punto di vista del gioco e risultati.