Le aspettative su questo Milan erano tante considerando che la società ha speso più di 200 milioni nel mercato estivo. Da Bonucci a Biglia, da Kessie e Conti ad Andre Silva e Kalinic, i nomi sono tanti e di alto profilo al punto di lottare per un posto in Champions League. Eppure la stagione di campionato inizia con più di una difficoltà: non esistono dei veri e propri titolari (con qualche eccezione) e il possesso palla di Vincenzo Montella è lento e poco incisivo. Questi problemi invece in Europa League vengono mascherati da risultati che portano il Milan alla qualificazione ai sedicesimi di finale. Dopo il pareggio con il Torino e una settima posizione in classifica, la società decide di esonerare Montella e al suo posto sceglie Gennaro Gattuso. Anche l’ex campione rossonero non inizia bene, ma la grinta che trasmette porta il suo Milan ad una piccola scalata in campionato, che però lo tiene lontano dai posti Champions. Tuttavia riesce ad accedere in modo diretto in Europa League grazie alla vittoria contro la Fiorentina nell’ultima giornata di campionato.
Ora però analizziamo i singoli giocatori, protagonisti di questa stagione rossonera.
Gianluigi Donnarumma 5.5
Colui che doveva essere la colonna portante del nuovo Milan ha sbagliato in tutto. Nel pre campionato il suo mancato rinnovo è stato il caso dell’estate, ma alla fine ha deciso di restare con la maglia rossonera. Peccato che le sue prestazioni in campo fanno dubitare nuovamente della sua maturità. Poche parate decisive, nei momenti importanti manca.
Andrea Conti s.v.
Con Suso e Kessie aveva creato una fascia destra che all’inizio sembrava imbattibile. Peccato che dopo qualche mese si infortuni al ginocchio e l’operazione lo tiene fermo fino ad aprile. Rientra prima del previsto, ma ricade nello stesso infortunio precedente. Sfortunato.
Ignazio Abate – Davide Calabria 6
Qualche volta c’è Calabria, quando invece il giovane terzino si infortuna (ed è capitato spesso) c’è Abate. Due interpreti del ruolo diversi, ma ognuno ha messo il suo: il bresciano classe 1996 è bravo specialmente nella fase offensiva, mentre il campano classe 1986 si concentra sulle chiusure difensive.
Mateo Musacchio 5.5
Acquistato con l’idea di una titolarità in una difesa a tre. Ha deluso le aspettative
Leonardo Bonucci 6.5
Il suo arrivo e la consegna della fascia da capitano fanno in modo che fosse lui il giocatore che doveva spostare gli equilibri. Però ad inizio stagione il suo rendimento è molto basso: errori difensivi banali e sbavature in fase di impostazione; condizionato sicuramente dal fatto che la squadra non fosse ancora coesa. Con la nuova gestione invece la sua stagione cambia volto. Si conferma il leader della difesa rossonera concedendo pochissimo agli attaccanti avversari. Memorabile il gol del momentaneo pareggio contro la sua ex squadra allo Juventus Stadium.
Alessio Romagnoli 7
Tra le poche note positive della formazione rossonera c’è sicuramente l’ex difensore della Roma. Nei momenti in cui la difesa rossonera nel suo complesso manca, Romagnoli a livello individuale risolve molti dei problemi. Purtroppo Gattuso l’ha perso per un paio di partite nel finale di stagione, ma nelle restanti il difensore nato ad Anzio è quasi impeccabile.
Ricardo Rodriguez 6.5
Lo svizzero è uno dei tanti acquisti, però quello essenziale per la formazione rossonera. Non il moderno terzino: pochi scatti veloci, ma tanta sostanza. L’inizio di stagione è di alto livello, cala invece con il passare delle giornate. A suo favore va il fatto che in ogni caso Rodriguez c’è.
Franck Kessie 6.5
Il nuovo Gattuso che si è trovato ad essere allenato dal vero Ringhio. Uno dei pochi giocatori ad essere sempre in campo mette tanta intensità e forza fisica, che riescono a mascherare qualche mancanza tecnica. Infatti le sue peggiori prestazioni avvengono quando le energie cominciano a cedere.
Lucas Biglia 5.5
Dall’argentino ci si aspettava davvero tanto, considerando anche le belle stagioni che ha fatto vedere alla Lazio. Invece Biglia è dalla prima partita in continua difficoltà e sicuramente i continui infortuni non lo aiutano. Forse gli viene data troppa pressione, ma lui non la regge.
Riccardo Montolivo – Manuel Locatelli 5
Chiamati in causa quelle poche volte in cui il centrocampo viene modificato, non brillano né dal punto di vista tattico né per la loro forma fisica. Perciò si è ipotizzato un trasferimento per entrambi, per il più giovane un possibile prestito in una squadra di Serie A.
Giacomo Bonaventura 6.5
Viene confermato nella posizione di mediano di centrocampo; perciò perde la giocata dell’uno contro uno che ci ha fatto vedere negli scorsi anni quando giocava come esterno. Tuttavia con il tempo riesce a gestire il nuovo ruolo, imparando anche ad essere decisivo in fase difensiva. All’attivo poche reti, segnate soprattutto durante la gestione Gattuso.
Suso 7
L’esterno spagnolo brilla all’inizio e cala verso la fine. Dalla fase dei preliminari di Europa League fino alla fine del girone d’andata si conferma il giocatore che può cambiare il volto del Milan e salvare le partite difficili. Gli si chiede però un grande sforzo fisico, che lo fa calare con il passare delle giornate. Nonostante questo, è lui l’uomo chiave tra i rossoneri e cederlo sarebbe un grave problema per la squadra.
Hakan Calhanoglu 6.5
Il voto per l’esterno croato è una media. Per la prima parte di stagione è insufficiente: Montella non riesce a collocarlo nella formazione titolare e gli preferisce quasi sempre Borini. Quando però arriva Gattuso sulla panchina, Calhanoglu diventa la marcia in più per il Milan: diventa sia un importante uomo assist, ma allo stesso tempo mette egli stesso la firma, chiudendo il campionato con cinque reti segnate.
Fabio Borini 6
Viene chiamato in causa soprattutto da Montella in una posizione insolita come quella da terzino. In questa occasione viene risaltata la sua caratteristica principale: il grande sacrificio. Nonostante ciò però, è messo in costante difficoltà, specialmente da avversari più esperti. Si vede meno quando subentra il nuovo allenatore.
Andre Silva – Nikola Kalinic 4.5
Entrambi acquistati con grandi promesse: il primo doveva trovare terreno fertile per crescere, il secondo doveva portare esperienza. Peccato che entrambi deludano molto le aspettative: il portoghese ha incisivo solo nelle prime gare di Europa League, segnando sei reti, e vive le partite di Serie A dalla panchina; il croato invece si ferma a quota cinque gol in campionato, con prestazioni spesso fischiate dal pubblico di San Siro.
Patrick Cutrone 7
È la rivelazione dell’anno per la società rossonera e in generale per il calcio italiano. L’attaccante, classe 1998, passa da un possibile prestito in una squadra di mezza classifica a capocannoniere della squadra. In mezzo otto gol importanti, come quello contro la Lazio, tanta grinta e tanta voglia di voler dimostrare di essere un grande centroavanti.
All. Vincenzo Montella 4.5
Era tutto sulle sue spalle: dopo un mercato di più di 200 milioni, stava a lui mettere in campo i tanti campioni comprati. Ma l’allenatore napoletano non riesce a scegliere un 11 titolare, cambiando in ogni gara la formazione; la sua squadra gioca con un possesso palla lento e soprattutto sterile. I troppi punti persi portano la società rossonera all’esonero dopo il pareggio contro il Torino in casa.
All. Gennaro Gattuso 6
Viene prelevato dalla Primavera per portare la squadra fino alla fine della stagione. L’inizio non è certo dei migliori dopo il pareggio contro il Benevento all’ultimo minuto per un gol segnato dal portiere avversario. Poi però la grinta che lo ha contraddistinto da giocatore la trasmette anche ai suoi ragazzi; questi cominciano a giocare con grande intensità e mostrando a tratti un bel calcio. Gli viene proposto anche il rinnovo del contratto, che Ringhio firma. Ma su questo, ai posteri l