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La stagione 2016/2017  della Fiorentina si è chiusa in maniera disastrosa. Il club dei Della Valle non è riuscita a centrare l’obiettivo minimo dell’Europa League chiudendo un bilancio pesantemente negativo.
Eliminati dalla competizione europea ai sedicesimi di finale contro il Borussia M’Gladbach: una sconfitta arrivata dopo il successo in Germania ed il 2-0 costruito nella fase iniziale della partita di ritorno del Franchi (match terminato successivamente per 2-4 in favore degli avversari). In Coppa Italia la viola ha eliminato a fatica il Chievo per 1-0 con un rigore allo scadere per poi venire stracciata dal Napoli agli ottavi. In Serie A, invece, mai competitiva nelle sfide chiave contro le “grandi” del calcio italiano.
Ecco il pagellone della stagione 2016/2017 della Fiorentina
Allenatore: Paulo Sousa 5
Peggior modo per terminare l’avventura viola non ci poteva essere. Fiorentina fuori dalle competizioni europee, eliminata in Coppa Italia senza troppe difficoltà , mai in corsa in campionato e posizionamento altamente insufficiente per le aspettative iniziali. Il tecnico portoghese, amato dalla tifoseria dall’inizio, per il suo calore e per la sua vicinanza al pubblico viola, “lascia la barca” in un momento tribolato senza certezze. Si è passati dalla difesa a 4 alla difesa a tre per poi stravolgere il centrocampo avanzando e retrocedendo diversi giocatori. Concetto di “stabilità ” e di “continuità ” inesistente, talvolta i punti son stati guadagnati portando la squadra “all’attacco totale” proprio quando saltavano gli schemi. Poca tattica, tanta spregiudicatezza: serve una grossa rifondazione.
Nikola Kalinic 7,5
Il miglior giocatore in stagione per continuità di rendimento e per importanza nella rosa. Nikola Kalinic ha saputo dire di no alla folle offerta della Cina, negando l’ultimo ricco contratto della sua carriera. Gol, assist e gioco per la squadra tanto che il suo nome è in orbita calciomercato con tante richieste su vari campionati.
Federico Bernardeschi 7
Talento cristallino e perfetto trascinatore della viola nella prima parte di campionato. Federico Bernardeschi è stato un vero e proprio punto d’appoggio per la viola riuscendo a segnare reti importanti e creando un perfetto collegamento tra il centrocampo e l’attacco. Il numero 10 vuole proseguire il suo cammino a Firenze nonostante il notevole numero di estimatori che sarebbero pronti a fare follie per strapparlo ai Della Valle. Un 7 più che meritato ma dalle sue potenzialità e dalla sua età ci si aspetta ancora di più, quel salto di qualità che lo renda fondamentale anche nella Nazionale Italiana.
Kouma El Babacar 6,5
Durante l’estate 2016 si è discusso su chi fosse il degno “ricambio” di Nikola Kalinic in attacco. Babacar è da sempre considerato un “oggetto misterioso” perché, nonostante la giovane età , anche in passato ha dimostrato grandi colpi in partite importanti (es. Inter al Franchi). In una sola occasione Babacar è riuscito a battere Kalinic conquistandosi la titolarità nell’11 iniziale ma c’è da dire che Sousa, talvolta, ha rinunciato ad un trequartista proprio per dare più peso in attacco creando il tandem. Grande spirito di sacrificio che lo rende un ottimo compagno di reparto che, in svariate occasioni, sa anche accettare la panchina.
Cristian Tello 6,5
L’inizio non è stato uno dei migliori. Troppa frettolosità , palla lunga e pedalare senza tener conto della fisicità dei difensori avversari. Nella seconda parte di stagione Cristian Tello si è adattato al calcio italiano riuscendo a conquistare la fascia di competenza nella formazione titolare. Certo, in un’organizzazione come quella del Barcellona, il Tello “ragazzino” era tutta un’altra cosa ma, dopo aver superato un periodo di ambientamento, l’esterno spagnolo si è fatto apprezzare anche dal pubblico viola.
Davide Astori 6,5
La difesa della Fiorentina ha fatto acqua da tutte le parti in questa stagione, probabilmente non agevolata dagli schieramenti e dagli uomini utilizzati. L’ex difensore della Roma, Davide Astori, è stato il migliore del reparto, preciso, pulito e tempestivo negli interventi. Ottima presenza anche in area di rigore avversaria sulle situazioni di calcio da fermo.
Milan Badelj 6,5
Voto che, probabilmente, dovrebbe esser gonfiato di più per lo straordinario ordine che il centrocampista croato dà al reparto viola. Purtroppo, Badelj ha vissuto una stagione altalenante non tanto sul rendimento quanto sul piano fisico che lo ha costretto a star fuori per diverse partite. Dopo questa annata sfortunata, il giocatore è pronto a ripartire ma è ancora da vedere se lo farà a Firenze perché il suo agente ha ricevuto diverse proposte di contratto sul tavolo.
Carlos Sanchez 6,5
Arrivato per dare sostanza a centrocampo, dopo poche partite Carlos Sanchez si trova dirottato direttamente in difesa per la mancanza di uomini nel ruolo. Il periodo di ambientamento nella nuova posizione non è stato facile tanto che è stato impegnato sia da laterale (dei 3) sia da centrale. Pecca in velocità ma l’elevazione e la marcatura attenta hanno risolto qualche piccolo problema al reparto del tecnico portoghese.
Matias Vecino 6,5
Ottima annata, può migliorare ma Vecino nel 2016/2017 ha compiuto un altro passo avanti. Le sue buone prestazioni hanno “costretto” Paulo Sousa a fargli spazio nel centrocampo a 4 spostando Borja Valero nella linea dei trequartisti. Con Milan Badelj hanno formato un buon “duo di palleggio” ed in questa stagione si è tolto qualche soddisfazione andando in rete più volte.
Borja Valero 6,5
Voto oltre la sufficienza ma non troppo. Negli ultimi anni Borja Valero è sempre stato il leader della formazione viola, in tutto e per tutto. Il continuo cambiamento di ruolo da centrale di centrocampo a trequartista dietro l’unica punta ha scombussolato un po’ il modo di giocare dello spagnolo. A centrocampo una sicurezza, sulla trequarti un pizzico oscurato con il gioco più incentrato sulle fasce e Borja costretto a rimanere in mezzo “alla gabbia” formata dagli avversari. Con uno schieramento diverso, probabilmente, il prossimo anno lo rivedremo nuovamente in zona arretrata a dirigere l’azione.
Federico Chiesa 6,5
In bilico tra il mezzo punto e la sufficienza, una stagione in chiaroscuro per Federico Chiesa. Nelle prime uscite aveva impressionato tutti per la grande grinta, corsa e qualità mostrata subentrando dalla panchina. Una volta raggiunta la titolarità , in Chiesa si è scoperto anche un lato negativo da tenere a bada. L’esterno della viola ha grande carattere ma talvolta casca in pieno nelle provocazioni degli avversari. Nella seconda parte di stagione Chiesa ha viaggiato anche ad un ritmo molto più contenuto rispetto all’avvio straripante tanto che ha finito per perdere la titolarità nelle ultime partite di campionato. Si dice che il rapporto con Paulo Sousa si sia incrinato drasticamente ma certo è che le belle cose messe in mostra dovranno avere continuità a partire dalla stagione 2017/2018.
Gonzalo Rodriguez 6
Fase calante per il capitano della Fiorentina pronto a dare l’addio a fine stagione. I contrasti tra procuratore e società non hanno agevolato la stagione calcistica di Gonzalo Rodriguez che, per di più, ha incontrato problemi anche sul piano fisico. Prestazioni totalmente differenti dalle passate stagioni in cui rappresentava il leader del reparto difensivo della viola.
Maxi Olivera 6
Sufficienza acquisita per Maxi Olivera che per tutto il campionato ha messo in difficoltà Paulo Sousa sulla scelta dell’esterno di sinistra. Per più volte è stato capace di rubar il posto a Chiesa anche per via della sua grande duttilità , utile anche in una difesa a 4.
Sebastian Cristoforo, Hrvoje Milic, Carlos Salcedo 6
Tre giocatori accomunati da una sufficienza risicata. Da Cristoforo ci si aspettava molto di più per le premesse iniziali ma in stagione ha calcato il campo veramente poche volte. Milic e Salcedo sono stati i due “jolly” utilizzati in diverse posizioni tra difesa e centrocampo. Milic, partito titolare nelle prime gare, è poi sparito dalle gerarchie mentre Salcedo è sempre stato considerato la riserva di uno dei tre difensori venendo addirittura scavalcato da Sanchez (partito centrocampista).
Josip Ilicic 5,5
Più traverse colpite che gol, quanta sfortuna e quanta svogliatezza in alcune partite. Con Josip Ilicic andiamo sotto la soglia del 6 perché da “uomo in più” (in base alle qualità del giocatore) è diventato il vero uomo in meno. Nei momenti decisivi Ilicic spariva tentando, da un momento all’altro, di rientrare nella partita con il suo magico sinistro. Durante l’estate il giocatore sloveno potrebbe lasciare la Fiorentina per provare una nuova esperienza anche perché, il legame con una parte della tifoseria viola, si è rotto.
Riccardo Saponara 5,5
Dall’Empoli alla Fiorentina, un viaggio in Toscana che non ha cambiato le sorti della stagione. Riccardo Saponara, con grossa delusione di tutti, non è riuscito ad innalzare le proprie prestazioni nemmeno passando ad una squadra con un’organizzazione totalmente differente rispetto a quella dell’Empoli. Con l’occasione al Milan fallita, per Saponara sarà importante riprendere il passo direttamente dalla prossima stagione, infortuni permettendo. Problemi fisici a parte, il calciatore classe 1991 non è mai stato capace di dare il “cambio di passo” alla propria squadra anche a partita in corso entrando più fresco degli avversari.
Ciprian Tatarusanu 5,5
Il portiere titolare, Ciprian Tatarusanu, va sotto la sufficienza per le tanti reti subite, per alcune papere effettuate ma soprattutto per non aver mai dato il senso di “sicurezza” che serviva realmente alla Fiorentina. Durante l’estate si faranno ulteriori valutazioni riguardo il suo percorso in maglia viola anche perché i giovani nel club non mancano.
Nenad Tomovic 4,5
Grande impegno, poca incisività . Giocatore in grande fase calante che è finito dietro a tutti nelle gerarchie difensive quando una volta rappresentava uno degli elementi imprescindibili del reparto arretrato.
Bartolomiej Dragowski, Marco Sportiello, Sebastien De Maio s. v.
Chiudiamo con i “senza voto” tra i quali troviamo Bartolomiej Dragowski e Marco Sportiello che potrebbero avere la prima vera “chance” a partire dalla prossima stagione. Abbiamo aggiunto anche Sebastien De Maio quasi a sottolineare quanto l’investimento sul difensore francese sia stato veramente casuale tanto che, nonostante fosse parte della rosa, negli ultimi giorni di calciomercato si è continuato ad inseguire un giocatore che completasse la difesa.