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Stagione imponente quella appena conclusa per la formazione atalantina guidata dal nuovo tecnico Gian Piero Gasperini. Tra giovani stelle che stanno cominciando a brillare di luce propria e stelle comete illuminate dalle luci della ribalta, la costellazione bergamasca è, forse, la più luminosa nell’universo calcistico italiano.
Gian Piero Gasperini 9
Difficile esprimersi sul meraviglioso operato del tecnico ex-Genoa alla guida della ‘Dea’ in questa clamorosa stagione, che ha consacrato gli atalantini come quarta forza del campionato. Particolarmente lungimirante la scelta di puntare prepotentemente sulla nuova guardia bergamasca, composta da giovani e giovanissimi, e di lavorare sui difetti di ognuno di loro. Tra l’esaltazione di Caldara e Gagliardini, lo sfruttamento delle percussioni di Spinazzola e Conti in un centrocampo a 5 interpreti, e l’inaspettata scelta di preferire ai più esperti Pinilla e Paloschi il giovane centravanti Andrea Petagna, è difficile scorgere errori nella gestione dell’armata nerazzurra di quest’anno.
Alejandro Gomez 8.5
Stagione straordinaria quella del ventinovenne argentino, capace di guidare magistralmente una squadra di giovani sbandati, abituata a vivere nell’ombra, alla conquista di un clamoroso posto al sole. L’ex-Catania, esaltato dalla possibilità di interpretare un ruolo per lui inedito fino all’approdo in terra bergamasca, ossia quello di capitano, ha regalato al suo tecnico Gian Piero Gasperini prestazioni auree, condite da una somma di gol e assist pari a 26.
Franck Kessiè 7.5
Il ventenne ivoriano ex-Cesena è stato sicuramente una delle stelle più luminose all’interno della meravigliosa costellazione di brillanti talenti dipinta da un particolarmente ispirato Gian Piero Gasperini. Tra stelle cadenti pronte a concludere il loro cammino in grande stile e stelle comete disposte a evidenziare la giusta via da intraprendere per raggiungere la gloriosa meta, l’interno di centrocampo è un affascinante astro nascente nel cielo nerazzurro, pronto a scagliarsi come una meteora sulla scena calcistica internazionale. 6 gol e tante giocate di qualità per un ragazzo che è la sintesi del delizioso connubio tra imponenza fisica, superiorità atletica e tecnica di base avanzata; il tutto condito da un tocco di palla particolarmente raffinato che potrebbe portarlo a candidarsi come erede dello straordinario Yaya Tourè.
Mattia Caldara 7.5
Stagione monumentale quella del giovane talento bergamasco classe 1994, dimostratosi pronto per intraprendere la sua prossima avventura in bianconero, alla corte di Massimiliano Allegri. Agendo da centrale nella rocciosa difesa a tre di Gasperini, il prodotto del vivaio atalantino si è messo in mostra ergendosi maestoso al centro dell’area di rigore bergamasca e scoraggiando gli imponenti centravanti avversari con una sicurezza stoica. Clamoroso anche il suo apporto alle sortite offensive dei nerazzurri, che lo ha presentato più di una volta come maggiore pericolo per le difese avversarie, portandolo a realizzare ben 7 reti.
Andrea Conti 7.5
Stagione della consacrazione quella appena conclusasi per il giovane talento di Lecco che, nato terzino fluidificante nella scorsa stagione alle dipendenze di Edoardo Reja, si è trasformato in un perfetto esterno di centrocampo, spingendosi spesso ad interpretare il ruolo di vera e propria ala offensiva. Ben 8 reti e 4 assist per un ragazzo che, avendo raffinato, lavorando duramente, la propria tecnica di base, è riuscito ad unire giocate di qualità a spiccate doti atletiche.
Andrea Masiello 7.5
Quella appena conclusa è stata senza ombra di dubbio una delle migliori stagioni che il 31enne difensore centrale ex-Bari ci ha regalato fin ora. Con 3 reti all’attivo, l’esperto difensore di Viareggio ha saputo alternare un’attenta fase difensiva a un prezioso apporto in zona-gol, guadagnandosi l’ammirazione del pubblico e configurandosi più di una volta come eroe di giornata, grazie a salvataggi difensivi al limite del paranormale.
Remo Freuler 7+
Lo svizzero ex-Lucerna, configurandosi a più riprese durante la stagione come il più valido regista arretrato della manovra di gioco atalantina, è riuscito a mettersi in mostra come una delle maggiori sorprese del campionato appena giunto al termine. Con 5 gol e 3 assist all’attivo, lo scaltro mediano ha prodotto una quantità inaudita di lavoro sporco alle spalle dei due interni di centrocampo, più propensi alle mansioni offensive. Agendo nell’ombra, il venticinquenne, ha regalato maggiore solidità alla struttura di gioco bergamasca per poi, una volta riconquistato il pallone, lavorare da catalizzatore perfetto per la manovra offensiva, scandendo, seppur senza mettere in evidenza una visione di gioco avanzata, i ritmi di palleggio della schierazione di Gasperini.
Jasmin Kurtic 7
Stagione per certi aspetti controversa quella intrapresa quest’anno dalla mezzala slovena ex-Fiorentina, che lo ha visto alternare prestazioni al confine con la perfezione con gare nettamente insufficienti, in cui il ventottenne ha finito per eclissarsi scomparendo dalla manovra di gioco atalantina. Con la sua esuberanza all’interno del rettangolo di gioco, l’interno di centrocampo è riuscito a collezionare ben 7 cartellini gialli, nettamente compensati dai 6 gol e i 2 due assist che ha regalato alla sua compagine, alternando quindi un’aggressiva fase difensiva con un’insidiosa fase d’attacco.
Etrit Berisha 7
Davanti a sé ha una difesa preparata e pronta a sacrificarsi per proteggere la sua porta, ma questo non sminuisce la validissima stagione dell’ex-Lazio, il quale sembrerebbe aver finalmente trovato la continuità che gli mancava per diventare un portiere di ottimo livello. Dopo aver sottratto il posto da titolare tra i pali dell’Atalanta ad uno Sportiello che nella stagione precedente ne era stato monopolista, il ventottenne albanese ha dimostrato di meritarlo fortemente, conservandolo fino al concludersi della stagione.
Leonardo Spinazzola 7
L’esterno ventiquattrenne cresciuto nelle giovanili della Juventus ha messo in mostra in questa stagione un’intelligenza tattica che, sommata alle evidenti doti atletiche e a una tecnica di base invidiabile, lo hanno portato ad essere uno dei maggiori pericoli per le difese avversarie. Mina vagante nelle metà campo avversarie, l’ex Perugia è stato al centro di quasi tutte le spedizioni offensive nerazzurre, anche grazie alla fiducia riservatagli dal tecnico Gian Piero Gasperini, convinto di poter raggiungere i risultati sperati grazie all’imprevedibilità palla al piede del suo numero 37.
Andrea Petagna 7
Magro il bottino finale del giovane centravanti ex-Milan che, partito nella miglior maniera possibile sul piano realizzativo, ha modificato, con il passare delle giornate, la sua maniera di contribuire al lavoro della squadra, scegliendo una funzione di maggiore sacrificio in favore della buona circolazione del pallone, e lasciando terminare le sortite offensive agli esterni. 5 gol e 5 assist sono comunque la ricompensa per una stagione di lotte e fatiche per l’attaccante che, a inizio anno, sembrava essere il maggiore indiziato per ricoprire il ruolo dello “scaldapanchine”
Rafael Tolòi 6.5
Tornato in Italia in punta di piedi dopo una soddisfacente parentesi alla Roma, il centrale brasiliano si è adattato velocemente alla conformazione tattica atalantina proposta da Gasperini, interpretando il ruolo di difensore laterale nella difesa a tre. Nonostante la numerosa quantità di gare disputate in campionato e l’importanza rivestita all’interno del piano di gioco dei bergamaschi, il suo voto finale è pesantemente condizionato dai troppi cartellini ricevuti e da qualche partita sbagliata di troppo, ma si attesta comunque nettamente al di sopra della sufficienza.
Bryan Cristante 6.5
Nonostante i pochi minuti disputati con indosso la maglia nerazzurra dell’Atalanta, è difficile non premiare l’abnegazione e la combattività di un ragazzo che, arrivato a Bergamo nel mese di Gennaio dopo la negativa esperienza pescarese alla corte di Oddo, si è messo immediatamente a disposizione del nuovo tecnico inserendosi in maniera più che ottimale nel sistema di gioco atalantino. Mimetizzatosi come il più scaltro dei gechi tra le maglie nerazzurre dei suoi nuovi compagni, l’ex-Benfica ha dato l’impressione di essere stato alle dipendenze di Gasperini per l’intera stagione, partecipando perfettamente alla manovra di gioco della “Dea”
Marco D’Alessandro 6+
Le premesse per una stagione da protagonista alla corte di Gasperini per il ventiseienne cresciuto tra le file della Roma Primavera c’erano tutte; ma l’esterno ex-Cesena ha pesantemente deluso le aspettative, rimanendo accovacciato nell’ombra da cui sarebbe dovuto finalmente uscire. Meno di venti presenze stagionali ed una sola realizzazione in campionato sintetizzano pienamente l’annata di uno straordinario talento che fatica a brillare, anche quando le condizioni di partenza sembrerebbero essere incredibilmente favorevoli.
Ervin Zukanovic 6
Partecipe nella metà dei match disputati dalla “Dea”, il difensore bosniaco, in prestito dalla Roma di Spalletti, ha avuto qualche difficoltà ad inserirsi nella configurazione tattica proposta da Gasperini. Vittima della sua duttilità, l’ex-Sampdoria non riesce a trovare un ruolo che gli permetta di esprimersi al massimo delle potenzialità; limite evidenziato, questo, anche all’interno del “tridente” difensivo atalantino.
Boukary Dramè / Abdoulay Konko 6
Tra problemi fisici, limiti atletici ed infortuni muscolari i due esterni difensivi atalantini sono stati in poche occasioni a disposizione di Gasperini e, quando utilizzati, non sono riusciti a fare la differenza o imporsi come titolari in una squadra la cui diligente edificazione non li ha tenuti più di tanto in considerazione, limitandosi a non commettere errori decisivi.
Alberto Grassi 5.5
Una delle note stonate della meravigliosa stagione dell’Atalanta è sicuramente la deludente stagione del mediano di Lumezzane, in prestito dal Napoli. Se le premesse per una stagione ai livelli della prima annata in maglia nerazzurra erano ottime, quello appena conclusosi è stato un campionato nettamente sottotono per il ventiduenne; vistosi superare nelle gerarchie di Gasperini dal meno provato fisicamente Remo Freuler, Grassi si è dovuto accontentare per l’intera stagione di una posizione subalterna tra le file del centrocampo atalantino.
Alberto Paloschi 4
Stagione incommentabile per l’ex bomber di Milan e Chievo, che mette in difficoltà chiunque voglia fare un’analisi nitida delle sue prestazioni. Tornato in Italia dopo la gaudente esperienza allo Swansea, il centravanti ventisettenne era il favorito per ricoprire il ruolo di centravanti nello scacchiere di Gasperini.
Ma qualcosa deve essere andato storto e i numeri stagionali del chiarense assomigliano fortemente a un bollettino di guerra: 8 presenze, 0 reti realizzate, 0 assit forniti ai compagni, 1 rigore sbagliato. Impossibile dare un commento lucido su una stagione clamorosamente calante di un centravanti di ottimo livello.
Gollini, Hateboer, Bastoni, Raimondi, Carmona, Mounier S.V.