Il derby è già archiviato, la Lazio lo conferma con la convincente vittoria contro la Sampdoria. Al Ferraris di Genova, i biancocelesti del tecnico Simone Inzaghi si impongono per 0-2 grazie ai gol di Sergej Milinkovic-Savic e di Marco Parolo. La partita è in cassaforte sin dal primo tempo, i blucerchiati provano vanamente a rialzare la testa soltanto nell’ultimo quarto d’ora. La Lazio vola a quota 31 punti, mantenendo il quarto posto, per una notte in solitaria.
SAMPDORIA (4-3-1-2)
Puggioni 5.5
Bravo su Immobile nel primo tempo e su Felipe Anderson, le sue sono risposte da campione. Qualcosa da rivedere sui gol: il colpo di testa di Milinkovic-Savic è troppo vicino per essere respinto, ma il tocco di Parolo gli passa proprio sotto il braccio.
Pereira 5
Il portoghese sembra più preoccupato di difendere che di offendere: sembra quasi spaesato, mai a suo agio.
Silvestre 5.5
Impeccabile quando si tratta di chiamare il fuorigioco, se la linea difensiva della Sampdoria funziona alla perfezione è merito suo. Meno abile nel corpo a corpo: Milinkovic-Savic, sul gol, lo sovrasta andando a firmare il vantaggio laziale.
Skriniar 5.5
Come il compagno di reparto fa funzionare a meraviglia il fuorigioco, ma questo non basta per impedire la sconfitta. Prova anche a farsi vedere in avanti, senza successo.
Regini 5
Dalla sua parte agisce Felipe Anderson, non certo un cliente comodo. Non riesce mai a prendergli le misure, il brasiliano fa ciò che vuole sulla fascia. Rimedia anche un giallo per un’entrata scomposta, da evitare.
Linetty 5
Si piazza a centrocampo con licenza di offendere, ma non impensierisce mai la difesa laziale. In occasione del primo gol biancoceleste è troppo morbido: Felipe Anderson lo supera in maniera imbarazzante. (Dal 77′ Djuricic s.v.)
Torreira 5.5
Il piccolo uruguaiano ha piedi buoni e si vede, a limitarlo è la scelta di Inzaghi che gli piazza Milinkovic-Savic alle calcagna. Il serbo lo sovrasta, nei duelli fisici risulta sempre perdente.
Barreto 5.5
Prova a dare geometria al centrocampo doriano, ma non sempre ci riesce. La Lazio è brava a mantenersi corta, chiudendo le linee di passaggio: il suo compito così diventa quasi impossibile. (Dal 56′ Schick 6: secondo gol consecutivo, il suo sinistro regala un finale di speranza alla Sampdoria. Sta cogliendo ogni occasione che Giampaolo gli concede, forse meriterebbe una chance da titolare)
Fernandes 5
Schierato da trequartista, non riesce mai a imbeccare le due punte né a creare pericoli verso la porta biancoceleste. (Dal 46′ Praet 5.5: entra nella ripresa per tentare la rimonta, ma il suo contributo non è di quelli da ricordare)
Quagliarella 5.5
Si fa notare di più rispetto al compagno di reparto, soprattutto nella seconda frazione di gioco: la Lazio è una delle sue bestie nere, Strakosha glielo ricorda con una parata che gli nega la rete per riaprire il match.
Muriel 5
Il colombiano non riesce mai a farsi vedere, nel primo tempo si fa notare solo per un aggancio volante che strappa applausi al pubblico: un po’ poco per riuscire ad impensierire l’attenta difesa laziale.
All. Giampaolo 6
Dopo una serie di risultati positivi, una battuta d’arresto è fisiologica. La Lazio è l’avversario giusto con il quale concedersela. Il lavoro svolto dall’ex tecnico dell’Empoli, fino a ora, è più che positivo.
LAZIO (4-3-3)
Marchetti 6
Mai impegnato nel primo tempo, alla ripresa non si presenta in campo per un problema muscolare. (Dal 46′ Strakosha 6.5: subentra a sorpresa e si fa trovare pronto, soprattutto sull’insidioso tiro di Quagliarella che avrebbe potuto riaccendere l’entusiasmo della Sampdoria)
Basta 6.5
Sarebbe rimasto in panchina a riposare, se non si fosse infortunato Patric. Il serbo regala una prestazione di corsa e iniziativa, attento in fase difensiva e propositivo in avanti. Sfiora il gol a inizio partita con un tiro dalla distanza.
de Vrij 6.5
Ancora rammaricato per aver saltato il derby, ricorda a Inzaghi perché non deve mai essere messo in un angolo. E’ la colonna portante della difesa biancoceleste, impeccabile in ogni anticipo.
Wallace 6
Inzaghi gli rinnova la fiducia, dopo il madornale errore commesso nel derby. Gioca con un po’ di paura e pressione, è vero che la difesa biancoceleste non corre particolari pericoli, ma è il compagno de Vrij a mandare avanti la baracca.
Radu 6
Torna a muoversi sulla corsia sinistra, dopo le ultime prestazioni da centrale nelle quali ha meglio figurato. Comunque è autore di una prestazione sufficiente, senza infamia e senza lode.
Parolo 7
Instancabile, propositivo, l’uomo in più a centrocampo. In cerca del gol sin da inizio stagione, finalmente lo trova con una scivolata che sancisce il bis biancoceleste. Peccato per l’ammonizione, era diffidato e salterà la Fiorentina.
Biglia 6
Ben più libero dopo essere rimasto ingabbiato nel derby, scrive la trama della manovra laziale senza particolare difficoltà. Esce nel secondo tempo, dopo aver subìto un colpo e con un’ammonizione sulle spalle. (Dal 65′ Keita 6: forze fresche per mantenere viva la partita, le sue accelerate contribuiscono al possesso palla biancoceleste)
Milinkovic-Savic 7
L’opaca prestazione contro la Roma è già un ricordo. Il giovane serbo torna a convincere Inzaghi di quanto sia imprescindibile. Lottatore in mediana, intelligente negli inserimenti, trova anche il terzo gol personale in stagione che sblocca il risultato.
Felipe Anderson 7
E’ il miglior assist-man della Serie A, con sette cross vincenti. La palma se la guadagna al Marassi, dai suoi piedi nascono entrambi i gol che regalano la vittoria alla Lazio. Col pallone fa quel che vuole, è il suo momento d’oro. (Dal 87′ Lukaku s.v.)
Immobile 5.5
Non è la partita giusta per l’attaccante. Si fa cogliere troppo spesso in fuorigioco, si divora svariati gol e il grande sacrificio per la squadra stavolta non basta. Anche perché la rete manca da cinque gare.
Lulic 6
E’ l’uomo più duttile dei biancocelesti. Con Keita in panchina, si muove da esterno d’attacco pur senza essere pericoloso. Con la sostituzione di Biglia, poi, arretra da mezzala a centrocampo. E’ ovunque, anche quando non brilla per qualità.
All. Inzaghi 6.5
Ha chiesto ai suoi di cancellare immediatamente la delusione e le scorie post derby. I biancocelesti hanno obbedito al tecnico piacentino, portando a casa la vittoria pur non brillando per bellezza. Stavolta dà spazio a de Vrij e supplisce a un Keita malconcio sfruttando il jolly Lulic.