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Il ministro per lo sport e i giovani, Andrea Abodi, intervistato da Paolo Liguori su TgCom24, si sofferma sul tema della giustizia sportiva, all’indomani della penalizzazione di 10 punti inflitta alla Juventus nel caso plusvalenze.“Parte delle lungaggini dipende dalle asimmetrie delle varie procure della Repubblica – spiega -, perché la giustizia sportiva ha una capacità di indagine relativamente limitata e si affida molto a quello che la giustizia ordinaria mette a disposizione. Ma è vero che i tre gradi di giudizio sono lunghi, soprattutto il terzo, quello al Collegio di Garanzia del Coni, e questo spiazza l’opinione pubblica a prescindere dal tifo. La competizione va tutelata, anche gli altri club devono vivere di certezze. Bisogna fare tesoro di questa esperienza per far sì che non si riverifichi”. La presenza di tre finaliste italiane (Inter in Champions, Roma in Europa League e Fiorentina in Conference) nei tornei Uefa è una “cosa da sottolineare perché quando succedono cose brutte – aggiunge Abodi -, il sistema viene, anche giustamente perché si mette in questa condizione, criticato. Ma bisogna pure godersi i successi: in finale può succedere di tutto ma cinque squadre nelle varie semifinali significano una competitività ritrovata. Sarà poi la continuità di risultati a dare un giudizio definitivo quindi speriamo di confermarci in futuro”.
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