Pareggio. E’ in sostanza questo l’esito della sentenza del Collegio di Garanzia dello Sport sul caso delle plusvalenze della Juventus, che ha visto accogliere il suo ricorso con restituzione dei 15 punti in classifica, solo momentanea però perché la decisione è quella di rispedire il tutto alla Corte d’Appello Figc per un nuovo processo. Che, in attesa delle motivazioni, che chiariranno in modo definitivo la situazione, pare certo coinvolga ancora l’articolo 4, quello sulla mancata lealtà sportiva, che ha portato alla richiesta di 9 punti di penalizzazione e alla sentenza di 15 punti in secondo grado, con inibizioni a pioggia per i dirigenti dell’ex Cda.
Quelle nei confronti delle figure apicali, Agnelli, Paratici e Cherubini, con l’aggiunta di Arrivabene, sono state confermate in via definitiva, ed è proprio da questo che l’impianto accusatorio di base risulta aver retto. Pare dunque certo che la Juventus debba comunque andare incontro alla richiesta di penalizzazione, al momento non quantificabile perché la Procura richiederà una pena di tipo afflittivo, che possa impattare sulla stagione in corso. La Champions del prossimo anno, dunque, appare ancora a rischio, almeno per quanto riguarda il campionato, visto che con due vittorie la qualificazione può arrivare dall’Europa League: anche questa, in ogni caso, sarebbe revocabile dall’Uefa qualora decidesse di intervenire in seguito a eventuale nuova condanna dei bianconeri per violazione dell’articolo 4 in Italia.
Il tutto, ovviamente, se il processo si chiuderà in tempo entro il 30 giugno: il Collegio di Garanzia dovrà ancora pubblicare le motivazioni, sembra possa avvenire entro 15 giorni, poi la CAF dovrà fissare la nuova udienza e così la sentenza-ter arriverà nella seconda metà di maggio. Dal 22 di maggio, poco prima della conclusione del campionato, la classifica sembra dunque destinata a mutare in modo ulteriore, perché l’articolo 4 con tutta probabilità si affiancherà ancora una volta al 31, quello specifico che non prevede decurtazioni di punti ma al massimo un’ammenda.