Questione di sliding doors, di opportunità inseguite, di porte che si chiudono e portoni che si aprono. Lo scorso 11 maggio 2023 mentre la Roma con la rete di Edoardo Bove metteva il primo tassello per l’eliminazione del Bayer Leverkusen e la qualificazione alla finale di Europa League di Budapest, l’ex Gianluca Scamacca – in quel momento di proprietà del West Ham – si affacciava allo stadio Olimpico senza passare inosservato. Le voci su un futuro in giallorosso già si rincorrevano e il centravanti, cresciuto a Trigoria, non contribuì certo a spegnerle. Non è un mistero: Scamacca sarebbe stato favorevole ad un ritorno a Roma. E la società giallorossa ci ha provato per un mese e mezzo, fino all’inserimento dell’Atalanta, che a differenza del club di Friedkin aveva la possibilità di chiudere l’acquisto a titolo definitivo. Un anno dopo Scamacca si giocherà in prima persona la finale di Europa League, in programma il 22 maggio a Dublino proprio contro il Bayer Leverkusen. Sarà la sua prima finale, perché in quella del 15 maggio, in Coppa Italia contro la Juventus, sarà assente per squalifica, mentre lo scorso anno nell’ultimo atto di Conference League a Praga rimase fuori dai convocati del West Ham per infortunio.
Prima però c’è il campionato da vivere fino in fondo. Stasera alle 20:45 nello scontro diretto per un posto in Champions League (obiettivo che la Dea può raggiungere anche vincendo il trofeo in Irlanda) Scamacca guiderà l’attacco nella veste di grande ex contro la Roma. Una vittoria spianerebbe la strada ai bergamaschi, che potrebbero tuttavia fare ragionamenti di formazione alle porte della finale contro i bianconeri. La quinta posizione però rimane un obiettivo che Gasperini vuole raggiungere insieme ai due trofei. Per Scamacca inoltre c’è di più e tra le ambizioni in un maggio di fuoco spicca anche un posto nella spedizione azzurra in Germania per l’Europeo 2024. L’esclusione dall’esperienza negli States per le amichevoli con Venezuela ed Ecuador sembra aver rappresentato la spinta necessaria per quel salto di qualità che Gasperini e Spalletti speravano di vedere. Da quel momento il bomber romano ha segnato in quattro partite consecutive per la prima volta in carriera in Serie A, raggiungendo quota 10 gol (oltre a quattro sigilli tra Europa e Coppa Italia nel periodo di riferimento). Prima di lui, l’ultimo giocatore italiano dell’Atalanta a essere andato in doppia cifra di reti in un singolo campionato era stato Simone Tiribocchi, con 11 marcature, nel 2009/10, stagione della retrocessione della Dea. Quella di oggi è un’altra Atalanta. Una squadra che ha altri obiettivi e altre ambizioni. E che sembra rappresentare il posto nel mondo ideale per un centravanti che ha già giocato, tra giovanili e professionismo, in dieci club e tre paesi diversi.