[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
Ai microfoni di Rivista Undici, una lunga intervista a Francesco Caputo, bomber del Sassuolo. Proprio in merito alla squadra neroverde, per Caputo “è come fosse una famiglia, che si diverte in campo grazie al lavoro di De Zerbi”. Sul tecnico bresciano poi: “Lui ha un’idea di calcio che è di pochi, e il bello è che insiste con quest’idea. Ci sono allenatori che alle prime difficoltà cambiano. Lui invece no, è un martello lo vedo in un top club e pure bene. Del mister ne sentiremo parlare tanto”.
Infine una battuta sulla Nazionale, oltre che sull’amore dei tifosi: ” L’emozione della prima convocazione in nazionale è stata unica. Ero il ragazzo più felice del mondo. Piangevo come un bambino, era davvero emozionante. Mancini? Ho 33 anni e anche se ho fatto tanti gol non so quanti allenatori al suo posto mi avrebbero preso in considerazione. Non posso che ringraziare il ct per l’opportunità che mi ha dato. C’è stima reciproca. La gente? Forse sono simpatico alle persone, forse per il mio modo di essere, o per la mia carriera. Appena mi muovo, c’è qualcuno che mi ferma e mi parla, ora la birra, ora il fantacalcio. Questa attenzione mi piace un sacco, mi fa impazzire, quando smetterò tutto questo mancherà. Tutto ciò che ho è merito del mio lavoro– chiude Caputo– ne sono orgoglioso, questa è la mia più grande soddisfazione, nessuno mi ha mai regalato nulla”.
[the_ad id=”668943″]
[the_ad id=”676180″]