Serie A

Sassuolo, Dionisi: “Soddisfatto del lavoro. Grande stimolo battere le big, ma resto un esordiente”

Alessio Dionisi
Alessio Dionisi - Foto Antonio Fraioli

Un primo anno da sogno quello di Alessio Dionisi sulla panchina del Sassuolo. Il tecnico neroverde è intervenuto in un’intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha raccontato il suo arrivo in Emilia Romagna dopo l’esperienza all’Empoli e la sua stagione, ormai giunta al termine. “Non mi interessa che si noti la mia impronta – ha detto – . Contano la crescita della squadra e i miglioramenti dei singoli. Io ho le mie idee, però poi mi lascio anche guidare dalle caratteristiche dei giocatori. La palla ai nostri attaccanti non va portata, ma data il prima possibile: allora facciamo meno possesso e proponiamo un calcio più verticale. Di sicuro adesso il Sassuolo non è quello di quattro mesi fa”.

Il 42enne era stato chiamato per sostituire De Zerbi, ma ammette di non aver “sentito pressione perché ero consapevole della situazione. Ero convinto che fosse un’esperienza molto stimolante oltre che difficile. Ora sono soddisfatto di quanto stiamo facendo. Un allenatore deve avere tante sicurezze, altrimenti non può trasmetterle agli altri. Però mi metto ogni giorno in discussione”.

“Noi pensiamo sempre a come giocare e attaccare, ma curiamo tanto anche la fase di non possesso: adesso più di prima – dichiara Dionisi – . C’è chi preferisce consolidare la difesa e poi dedicarsi all’attacco, io faccio il contrario. Raspadori è l’ago della bilancia, un motorino inesauribile. Contro l’Atalanta gli ho detto di attaccare da trequartista e difendere da mezzala: ha fatto tutto benissimo. Il Sassuolo ha molta qualità in avanti e io devo sfruttarla. Quindi chiedo un sacrificio a tutti per poter essere pericolosi. E pretendo che i ragazzi vadano a chiudere l’azione con il tiro molto spesso anche per un discorso strategico: se non vai al tiro, hai meno tempo e possibilità di organizzare la fase di non possesso. Poi ovviamente io preferisco ipotizzare di fare un gol in più dell’avversario e non di prenderne uno in meno, ma dipende tutto dall’equilibrio: chiunque vorrebbe difendere tenendo la palla, ma non è facile”.

Dionisi è riuscito a battere colleghi famosi e di esperienza, come Allegri, Pioli, Inzaghi, Gasperini, Sarri: “Non vivo le partite come un confronto con altri tecnici. Resto un esordiente che sta facendo la sua esperienza. Quelle sfide sono un grande stimolo, ma ogni incontro è importantissimo perché è un’occasione di crescita a prescindere dal nome dell’avversario. Trovo che sia bellissimo vivere e superare le difficoltà. Al Sassuolo sono grato perché mi ha dato l’opportunità di avere delle responsabilità”.

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