È partito il conto alla rovescia per l’inizio della 22a giornata di Serie A che, tra le altre, vedrà impegnata la Roma nell’insidiosa trasferta del Mapei Stadium di Reggio Emilia contro il Sassuolo di Roberto De Zerbi. I giallorossi vengono da una grande prestazione nel derby con la Lazio, anche se non sono riusciti a portare a casa l’intera posta in palio. Il Sassuolo, invece, dopo il pareggio di Marassi contro la Sampdoria, ha bisogno dei tre punti per allontanarsi il più possibile dalla zona retrocessione.
Nella classica conferenza stampa di vigilia, l’allenatore dei neroverdi ha parlato della cessione a titolo definitivo di Duncan alla Fiorentina e della conseguente plusvalenza: “Abbiamo provato a valorizzarlo, è una plusvalenza importante. Non aveva mai avuto grandissime richieste e vuol dire che è migliorato e vuol dire che è stato fatto un lavoro importante”.
De Zerbi ha un’idea di calcio molto propositivo e anche nella gara di domani contro gli uomini di Fonseca non ha intenzione di rinunciare al suo gioco: “La Roma è una squadra forte e che gioca un calcio particolare e dobbiamo porre attenzione a quello, cercando di fare la partita con coraggio, non sbagliando cose semplici perché abbiamo fatto bene all’andata ma abbiamo pagato alcune situazioni in maniera pesante e che hanno poi condizionato. Domani vogliamo cercare di non sbagliare, di fare una partita di coraggio, qualità”.
Il tecnico ha, poi, analizzato il momento che sta attraversando la sua squadra, reduce da due buone prestazione: “È una partita che ci dà l’opportunità di continuare da Genova e quindi col Torino. Dobbiamo ricercare la continuità. Affrontiamo la Roma, una grande squadra, vale ancora di più se dovessimo allungare la striscia”.
La Roma, soprattutto negli ultimi scontri diretti, è sembrata essere un tabù per il Sassuolo, ma De Zerbi non dà troppa importanza al passato e si concentra soltanto sul presente, con la fame di vittoria che da sempre lo contraddistingue: “Non so se c’è un allenatore che entra in campo per pareggiare, non saprei come fare. Entri e ti giochi la partita, al massimo perdi. La cosa peggiore per la squadra è la sconfitta, per l’allenatore è l’esonero ma se uno ha paura di perdere non gioca e se uno ha paura dell’esonero non allena”.