[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”10725″]
Giovanni Carnevali ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Stadio Aperto, toccando vari argomenti del mondo dello sport, fra i quali è emerso un commento riguardo un’eventuale ripresa della Serie A. Di seguito le parole d’esordio dell’amministratore delegato e direttore generale del Sassuolo: “Sicuramente le parole del direttore Rezza non ci possono far pensare ad un ritorno rapido nel campionato. Noi d’altronde ci siamo affidati al Comitato tecnico-scientifico, tra l’altro. Vogliamo tutti ricominciare, ma sappiamo che ci saranno difficoltĂ : ora aspettiamo di poter vedere questo protocollo. Abbiamo sentito parlare di tamponi, esami. Ma non so se saranno cose così semplici, si veda le mascherine che sono introvabili“.
[the_ad id=”248876″]
[the_ad id=”668943”]
Successivamente Carnevali si è soffermato sul potenziale danno economico arrecato dal prolungato stop dello sport: “L’emergenza è globale, per tutte le aziende. Anche il calcio, che è tra le piĂ¹ importanti in Italia, ha delle grandissime difficoltĂ a causa dei mancati introiti. Dovremo far fronte a questa cosa, sarĂ difficile arrivare al termine della stagione, se finirĂ , ma sono preoccupato per gli anni prossimi. Ci saranno ancora mancate entrate certe, ci sarĂ da discutere con le emittenti tv. Fattori che portano a un grande danno“.
In chiusura il dirigente neroverde ha proposto un personale giudizio sulla polemica relativa agli stipendi degli atleti: “C’è stato un gran polverone. Anche in tante cose che ho letto, i giocatori messi in cattiva luce. Non è così. La maggior parte di loro sono persone intelligenti, con cuore. Posso garantirvi che tanti giocatori fanno beneficenza, aiutano. Sanno di avere la fortuna di guadagnare molto, e non per tutti è così, guardate le categorie inferiori. Si è creata questa relazione non corretta tra societĂ e giocatori. Dobbiamo essere piĂ¹ sereni, siamo tutti sulla stessa barca. Credo sia giusto che chi ha le possibilitĂ debba venire incontro alle problematiche aziendali. Non sono tagli e rinunce, ma qualcosa che sostenga il sistema, e dobbiamo pensarci tutti. Non dovremmo discutere ma aiutare, tutti“.
[the_ad id=”676180”]