Serie A

Sassuolo, Caputo: “Mi manca il pubblico negli stadi, l’unica soluzione è vaccinarci tutti”

Foto Antonio Fraioli

L’attaccante del Sassuolo Francesco Caputo ha concesso una lunga intervista a Repubblica, toccando vari temi tra cui il calcio pre e post Covid-19.

SUL MESSAGGIO “ANDRA’ TUTTO BENE, RESTATE A CASA” – “Volevo sensibilizzare le persone. E’ importante non mollare e prendere tutte le precauzioni necessarie. Se dovessi mandare un messaggio adesso, direi a tutti di vaccinarsi. Non c’è altro modo per liberarci della pandemia“.

SUGLI STADI VUOTI – “Ci si abitua a tutto, ma non nego che è davvero dura. Senza l’atmosfera con il pubblico è quasi un altro sport, sentiamo la mancanza di tutto, addirittura degli insulti. Tuttavia la priorità deve essere la salute, perciò si riaprirà solo quando sarà sicuro“.

SUGLI ELOGI DELLA GENTE – “Non so perché io risulti simpatico a tutte queste persone. Sono consapevole di ciò che trasmetto, ma non me lo so spiegare. Forse qualcuno si rivede in me, nella spontaneità di un ragazzo di provincia che arriva in Serie A a 30 anni. Forse la gente crede nei sogni guardando ciò che sono riuscito a fare io. Ho sempre giocato solo per divertimento e mai con l’obiettivo di farlo diventare un lavoro“.

SULLA NAZIONALE – “Le magliette delle mie due presenze le ho esposte in casa. E’ stata un’emozione indescrivibile giocare per questi colori, spero di avere altre occasioni in futuro“.

SUGLI ALLENATORI E SUI SUOI IDOLI – “Andreazzoli è stato fondamentale a Empoli, giocavamo un calcio davvero divertente. De Zerbi non è stato da meno. Del Piero il mio idolo di sempre, ammiro molto anche Immobile“.

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