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Sarri ritrova la sua Lazio, il quarto posto è nel mirino. Il Bologna non c’è più

Lazio-Bologna, foto Fraioli

Questa Lazio adesso va a gonfie vele. E’ vero, il ko pesantissimo in Coppa Italia brucia ancora, ma è arrivato contro una squadra al momento superiore. Il discorso, però, è che di squadre superiori ai biancocelesti, in questa fase, ce ne sono ben poche, a differenza di quanto accadeva nei primi mesi della gestione Sarri in cui avrebbe potuto perdere con chiunque. Ora, però, la Lazio è una squadra a immagine e somiglianza del proprio allenatore e ha ritrovato delle certezze: Immobile gioca anche a mezzo servizio, segna su rigore (a proposito, decisamente generoso, anche se non inventato) e si avvicina ancora a Piola; Luis Alberto inventa coi suoi assist e non ha una posizione vera in campo, ma ne ha una, dentro il campo e non in panchina come troppe volte era successo; e poi c’è un super Zaccagni, doppietta e ormai certificato il posto da titolare a scapito di Felipe Anderson.

E così, anche il Bologna, che all’andata aveva massacrato i biancocelesti, diventa un agnellino tre mesi dopo. Certo, in casa felsinea la situazione non è buona e nel girone di ritorno, in cinque partite, è arrivata la miseria di un punto, con Mihajlovic che sembra aver perso un po’ il filo del discorso, tanto che a Dazn ci va il direttore Bigon e non il serbo. I rossoblu devono assolutamente svegliarsi perché non ci sono più alibi: la salvezza è acquisita, ma bisogna chiudere la stagione in modo onorevole.

Tornando alla Lazio, la sensazione è che questa squadra possa ora essere in grado di giocarsela anche per il quarto posto. Per una notte è a tre punti dalla Juventus (una partita in meno) e a una sola lunghezza dall’Atalanta (che ha due partite in meno). Le due squadre appena citate si sfidano tra di loro, dunque c’è la possibilità di rintuzzare e di provare a tornare repentinamente in corsa per la zona Champions, senza però trascurare l’Europa League – giocata – col Porto.

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