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Da Josè Mourinho e Tiago Pinto, a Maurizio Sarri e Igli Tare. L’ambiente della Capitale è spaccato tra le posizioni dei dirigenti e quelle degli allenatori. Pinto e Tare fissano obiettivi, Mourinho e Sarri frenano. La differenza è l’intervento del patron. In casa Lazio Claudio Lotito ha deciso di prendere posizione dopo le uscite pubbliche dell’allenatore biancoceleste e del direttore sportivo, chiedendo unità d’intenti, confermando almeno per il momento entrambi. La frattura c’è. Al ds non sono piaciute le dichiarazioni di Sarri nelle quali considerava un “miracolo” arrivare in Champions. “Non avrebbe del miracoloso – ha detto il dirigente albanese nel pre gara -. Questo è il nostro obiettivo e lo abbiamo dichiarato a inizio stagione. Ci sono tante difficoltà per raggiungerlo, perché è un obiettivo che condividono molte grandi squadre e su questo concordo con Sarri, ma credo che la Lazio abbia le carte in regola per lottare fino alla fine del campionato per arrivare fra le prime quattro”. Tare difende il suo operato e la squadra che ha costruito in questi anni. La replica del tecnico: “Lui ha le sue convinzioni, ma io ho un cervello autonomo e vi parlo delle mie”.
La frecciata che forse più ha infastidito Tare è quella che più è passata inosservata: “Obiettivo Champions? Ho ereditato una gestione che ha centrato solamente un quarto posto”. Il riferimento era a Simone Inzaghi, ma inevitabilmente coinvolge anche Tare, che quelle rose le ha costruite tra intuizioni geniali (Milinkovic e Luis Alberto) ed errori che sono costati (Fares, Muriqi, Vavro). Lotito chiede “di mettere le tensioni da parte, per evitare che vengano ingigantite da chi vuole destabilizzare l’ambiente”, annuncia che si tireranno le somme “del lavoro svolto, dopo aver combattuto partita per partita, fino all’ultima, per il raggiungimento degli obiettivi prefissati e per il miglior risultato possibile” e insiste sull’immagine “della vera famiglia”, come fatto anche in occasione della festa dei 123 anni del club. Per un caso che si riapre, però, ce n’è uno che forse potrebbe chiudersi definitivamente. Come ogni sessione di mercato, Luis Alberto è stato accostato alle voci legate ad un ritorno in Spagna. Nelle ultime apparizioni però lo spagnolo è apparso come il calciatore più in forma, con tanto di prova superlativa al Mapei Stadium. E stavolta anche Sarri se lo coccola: “La sua miglior partita da quando ci sono io”, parola dell’allenatore. La nuova Lazio riparte dal sorriso ritrovato del Mago. E dai dubbi di un Lotito che potrebbe essere costretto a scegliere tra l’allenatore più prestigioso della sua gestione e il dirigente a cui ha affidato quasi quindici anni di progetto sportivo.
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