Il Milan ha vinto, ma San Siro non è quello di sempre. Anzi, non si vedeva uno stadio così silenzioso e riflessivo da tanto tempo. La vittoria contro la Fiorentina, arrivata grazie ad un rigore di Theo Hernandez e ad una grande sofferenza nella ripresa, non ha sanato un mese difficile per Stefano Pioli e i suoi giocatori. Due punti su dodici conquistati e una Champions League che dipenderà dal risultato di Milan-Borussia Dortmund di martedì prossimo.
San Siro era pieno come da due anni a questa parte: oltre settantamila spettatori paganti, ma l’atmosfera non era la stessa. Si è percepito subito dai primi minuti che c’era qualcosa di diverso nell’aria. Ad ammetterlo è stato anche lo stesso Stefano Pioli nel post partita: “Stasera lo stadio era un po’ diverso rispetto al solito”. I tifosi non sono contenti della flessione che ha avuto il Milan tra ottobre e novembre, dai tanti e ripetuti infortuni.
Una stagione che era nata sotto una stella diversa e che invece è scivolata verso un oblio che solo un filotto di vittorie può tornare a risollevare. San Siro si è acceso solo per Francesco Camarda, al momento del suo ingresso in campo il quindicenne è stato applaudito a lungo, con anche un coro a lui dedicato. Milan-Fiorentina verrà ricordata soprattutto per questo. In campo il Milan ha giocato un buon primo tempo, un secondo invece solo di sofferenza e di difesa estrema sino alla fine. Con il miracolo di Mike Maignan. Martedì per domare il Borussia Dortmund servirà anche il San Siro delle migliori occasioni, quello vestito a festa. Anche se i tifosi covano un malumore che piano piano sta per esplodere. La squadra e i giocatori dovranno trascinare il pubblico, non viceversa come è stato per tanto tempo.