Il tecnico del Parma, Roberto D’Aversa, alla vigilia del match contro la Sampdoria valevole per l’ultima giornata del campionato di Serie A 2020/2021, ha parlato in conferenza stampa: “Dobbiamo ancora fare l’allenamento ed in quanti saremo lo sapremo oggi pomeriggio. Ieri eravamo in 13 senza i Primavera, valuteremo tutte le situazioni. Sicuramente sarà l’ultima pre-gara di questo campionato. Ci tengo a ringraziare tutte le persone che lavorano attorno al Parma giorno per giorno, sia in campo che non. Chiaro che quello che mi preme dire è che mi dispiace per l’esito finale, ma credo sia anche normale per chi è qui da diverso tempo e ha fatto qualcosa di importante per uscire dalla situazione particolare in cui il Parma si trovava. C’è dispiacere. Quello che mi sento di dire è che i tifosi continuino a mostrare vicinanza come hanno sempre fatto, per tornare nella categoria che compete a Parma”.
D’Aversa ha analizzato le caratteristiche dei suoi avversari di domani, reduci da una buona stagione: “E’ stato un periodo lungo qui a Parma. Credo che bisogna ragionare di andare a Genova per fare una bella partita. Loro hanno festeggiato poco fa il trentennale dello scudetto. Ci sarà un bell’ambiente e cercheremo di onorare il campionato, come si è fatto in tutte le partite. Cercheremo di evitare qualche errore che ci ha condannato a retrocedere, ma credo che i ragazzi abbiamo sempre dato tutto. Futuro? Di concreto c’è solo che ho un altro anno di contratto. Ci siederemo e faremo le nostre valutazioni, da lunedì. Parma non si può considerare in base alla categoria. Anche quando sono venuto in Lega Pro avevo altre richieste in categorie maggiori, ma ho accettato per allenare in questa piazza, la quarta per trofei in Italia. Quando mi si presenterà un progetto valuterò”.
“La partita con il Sassuolo, dove si vinceva fino al 93′, poteva essere un punto di svolta, ma questo non per dare colpa al singolo giocatore, perché il rigore parte da prima ed era da evitare prima. Come con la Fiorentina, dove non abbiamo mai fatto scemare la partita. Nelle perdite di tempo, o nel far si che le partite terminassero in nostro favore. Credo che il motivo principale sia stato quello di non avere la lettura della partita, l’esperienza per portare a casa un risultato. Come a Cagliari: quel risultato avrebbe portato noi ad affrontare le ultime in maniera diversa, ma non siamo stati bravi a gestire un risultato che sarebbe stato strameritato. Credo sia stato questo il problema maggiore. Quest’anno mi ha insegnato molto di più di altri anni in cui si sono fatte ottime cose. Negli ultimi mesi ho dormito veramente poco, non l’ho vissuta bene quest’ultima parte di campionato. Questi sei mesi mi serviranno di più, e sarà il tempo a dire cos’ha funzionato e cosa no. Sto ricevendo più affetto adesso e ringrazio tutti, perché Parma dimostra che nei momenti di difficoltà reagisce sempre con attaccamento alla squadra”, ha concluso il tecnico del club ducale.