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La Serie A riapre il sipario, dopo la sosta per le Nazionali. Nell’ultimo posticipo del sabato sera il Milan di Gennaro Gattuso perde a Genova contro la Sampdoria per 1 a o, la rete siglata ad inizio partita da Defrel su grave incertezza di Donnarumma. Partita a senso unico nella prima mezz’ora, dominata dai padroni di casa. Giampaolo ancora una volta dimostra di essere un allenatore pronto per il grande salto, la sua squadra gioca un calcio di memoria olandese, completo in ogni situazione, da quella difensiva a quella offensiva.
Match ricco di episodi dove oltre al gol, Defrel con i suoi movimenti manda in tilt la difesa rossonera. Quagliarella dopo la tripletta in maglia azzurra, non riesce a ripetersi, colpa anche della traversa che al minuto 70′ gli nega la gioia personale. Gattuso scuote i suoi, ma il Milan sembra davvero mai essere sceso in campo nella prima mezz’ora. Suso e Castillejo non riescono mai a fare la superiorità numerica, Piatek lotta su ogni pallone, peccato che di vere e proprie palle giocabili al polacco non ne arrivano. Tanto era la curiosità di vedere per la prima volta il doppio regista, ma sia Biglia che Bakayoko dimostrano per caratteristiche di essere incompleti per giocare insieme. Nella ripresa l’ingresso di Cutrone crea brio nella manovra rossonera, ma il giovane italiano trova sempre meno spazio. Al triplice fischio di Orsato, i blucerchiati festeggiano sotto il settore più caldo del tifo, sognando l’Europa, mentre per il Diavolo potrebbe essere un incubo. Gattuso e i tifosi faranno ora il tifo per Napoli e Inter, impegnati contro Roma e Lazio.
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Milan, così non va – Gattuso rischia lasciando fuori Paquetà e schierandosi con il doppio regista, il risultato è fallimentare: squadra senza personalità e senza identità di gioco. Dove è finita la squadra vista fino a qualche settimana fa? La partita di questa sera per interpretazione è molto simile a quella vista contro l’Inter, sempre un trequartista di mezzo ha fatto la differenza: nella stracittadina Vecino, oggi Defrel, più spostato nel ruolo di seconda punta. “Uno prova a prendere alto gli avversari, ma se le caratteristiche dei giocatori sono diverse, alla fine vai incontro a brutti risultati”: queste le parole di appena quindici giorni fa del mister Gattuso, difficoltà nelle letture di pressing che anche questa sera hanno fatto suonare un campanello d’allarme. Serve una svolta se davvero si vuole centrale l’obiettivo difficile e fondamentale per il futuro, chiamato Champions League.
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