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“La proposta di Barnaba e di Merlyn Partner non è stata presa in considerazione né dalla proprietà che ha evidentemente altri obiettivi ma certamente non quelli del salvataggio della società e il rilancio della squadra, né dal CDA che con il suo rifiuto ha condannato al fallimento quella che era l’ultima, l’unica e la migliore soluzione in grado di garantire un futuro positivo per la Sampdoria”. Lo ha detto in una nota Edoardo Garrone, ex proprietario blucerchiato che “in un silenzio vigile e operoso ho sempre seguito le vicende societarie della Sampdoria. Non ho dimenticato i sacrifici compiuti dalla mia famiglia durante i 12 anni in cui abbiamo avuto l’onore e l’onere di avere la responsabilità della gestione della società”. “Anche in questo caso, come già avvenuto alcuni anni prima con l’operazione Vialli, considerata la qualità del progetto e le professionalità in campo ci siamo resi disponibili a valutare la sottoscrizione, tramite la nostra holding di partecipazioni San Quirico, di una quota insieme ad altri investitori internazionali, qualora le condizioni ben evidenziate da Alessandro Barnaba per rendere fattibile l’operazione si fossero verificate”, spiega.
E aggiunge: “Questo scenario, come tutti noi ben sappiamo, non si è avverato”, ha ricordato Garrone. “Invece sono state diffuse tante ipotesi confuse, non chiarite e mai verificate da parte di vari soggetti (comprese le banche coinvolte) che hanno generato un clima di immotivate false speranze nascondendo pertanto il vero stato di salute della Sampdoria. Più volte negli ultimi giorni, riprese poi da più fonti giornalistiche, sono stato coinvolto, falsamente e strumentalmente, in fantasiosi progetti che non mi vedono in alcun modo presente”, aggiunge Garrone insistendo sul fatto che la mancata accettazione del piano di Barnaba, “delle sue tempistiche e condizioni ha condannato la società ai drammatici scenari che erano stati già ben ipotizzati e descritti da Barnaba nelle precedenti settimane”. “In presenza di progetti seri, sostenibili e ideati solo per il bene della Sampdoria, all’interno di un pool di investitori, noi ci siamo stati (prima con Vialli e poi con il Fondo Merlyn) e potremmo esserci anche in futuro – chiosa – Il contesto generale di oggi è purtroppo molto lontano da questo scenario e le conseguenze delle decisioni che hanno portato al fallimento dell’ultima trattativa per il cambio di proprietà e per dare alla Sampdoria il futuro che merita sono solo da imputare all’attuale proprietà e al suo CDA”.
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