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“A settant’anni, trovarmi qui mi fa crollare il mondo addosso e non riesco a farmi una ragione di tutto questo”. Massimo Ferrero interviene così direttamente dalla cella di San Vittore. “Sto scrivendo un libro, cambio titolo e finale – racconta alla Gazzetta dello Sport – . Perché mi trovo qui? Sono preoccupato, perché ho seicento dipendenti sotto di me che adesso rischiano di non avere più un lavoro. E poi ho un altro grande pensiero. Vorrei sentire i miei figli. E vorrei fare una telefonata anche a Quagliarella. Devo fare i complimenti a chi dirige questa struttura. Sono dei signori, mi hanno trattato bene, fanno ottimamente il loro lavoro, sono soltanto sottopagati”
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