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Reagire ad una goleada con l’esonero dell’allenatore, poi richiamato sulla panchina per affrontare nel derby la squadra con il miglior attacco del campionato e della Champions League. La Salernitana si avvicina alla sfida contro il Napoli nella settimana più difficile dell’era Iervolino. Davide Nicola, allontanato dopo l’8-2 contro l’Atalanta e richiamato due giorni dopo sulla panchina, dovrà preparare la partita senza neppure quel vantaggio derivato dallo status di sfavorita. All’Arechi, la Salernitana deve sfidare non solo la squadra più forte del campionato, ma anche una montagna di pressioni. L’annuncio dell’esonero, a prescindere dal passo indietro, ha fatto emergere il clima di sfiducia dei vertici societari nei confronti dello staff tecnico. Un pasticcio tutto dirigenziale, che ora grava sulle spalle dell‘allenatore. Nicola, per evitare un’altra brutta figura e salvare la panchina, deve fare quel che in carriera gli è riuscito meglio: rimettere insieme i pezzi, cambiare, come se fosse un nuovo tecnico in corsa. Ha dovuto farlo in meno di una settimana, con l’infermeria che non aiuta. Si passa probabilmente al 4-3-3 con Nicolussi Caviglia in regia e Vilhena e Coulibaly ai lati. Davanti, il tecnico chiede uno sforzo ai suoi senatori. Dia, Bonazzoli e Piatek non hanno vissuto una settimana facile e hanno saltato qualche allenamento per fastidi fisici, ma sono convocati. Dal 1′ dovrebbe toccare al senegalese e al polacco, con Candreva a completare il tridente. Ai box ci sono Fazio, Bronn e Radovanovic. La difesa è tutta da rifare: spazio a Lovato e Gyomber al centro, con Daniliuc e Bradaric terzini.Â
Un avversario in meno da affrontare sarà Khvicha Kvaratskhelia, indisponibile per febbre. Spazio ad Elmas, come confermato da Spalletti alla vigilia. Per il resto, nessuna novità di formazione per un Napoli che deve reagire dopo la sconfitta ai rigori con la Cremonese in Coppa Italia, ma anche dare continuità alla splendida vittoria contro la Juventus. L’allentore di Certaldo, a prescindere dal risultato, chiuderà il girone di andata e inizierà quello di ritorno da primo in classifica per la prima volta in carriera. Lui stimola ambiente e sogni: “Bisogna avere sempre fame di vittoria, ‘a famme nun tene suonno come dice un proverbio napoletano”. Sono nove i punti di margine dal Milan, impegnato con la Lazio. Dieci dall’Inter, chiamato a sfidare l’Empoli. Tanti, abbastanza per sognare. In tre occasioni su cinque da campioni d’inverno, gli azzurri non hanno vinto lo scudetto. Nelle ultime due circostanze, nell’era dei tre punti, però il distacco è stato al massimo di due lunghezze. Spalletti sfida avversari e vertigini per inseguire il primo Scudetto in carriera. Si parte da una Salernitana piena di pressioni e poche certezze.
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