[the_ad id=”445341″]
[the_ad id=”1132026″]
L’ex allenatore del Milan, Arrigo Sacchi, nel corso di un’intervista rilasciata a ‘Il Giornale’, ha analizzato le ultime prestazioni dei rossoneri attualmente primi in classifica nel campionato di Serie A: “Quando parliamo di Milan non dobbiamo dimenticarci che nessuno si sarebbe mai aspettato di vederlo primo in classifica arrivati a metà stagione. Stanno facendo qualcosa di straordinario. Il Milan, contro l’Atalanta, è stato come un alunno che sta passando dalle scuole medie alle superiori che ha incontrato dei professori dall’altra parte. Sicuramente le assenze e i recuperi all’ultimo minuto non hanno favorito la squadra di Pioli ma non è stato nemmeno facile perché di fronte hanno incontrato una compagine che fa della strategia e non della tattica il suo punto di forza. L’Atalanta è una delle poche squadre italiane che ha una strategia e che va oltre la nostra cultura sportiva. Basata sul tatticismo”.
[the_ad id=”668943″]
Sacchi ha speso delle importanti parole di elogio nei confronti del club guidato da Gian Piero Gasperini: “L’Atalanta è quella che ci prova da più tempo dato che sono quattro anni che è diventata una realtà importante del nostro calcio. Poi ci sono anche il Milan, il Sassuolo, lo Spezia. Qualche squadra sta provando a rompere gli schemi del tatticismo. Ammiriamo l’Atalanta come modello che senza svenarsi, senza fare debiti e giocando a calcio è lì in alto alla classifica di Serie A. I nerazzurri fanno onore al calcio italiano perché esprimono un calcio coraggioso, di entusiasmo e di collettività”.
In questo momento la graduatori dice che la principale antagonista del Milan è l’Inter di Antonio Conte, che però nell’ultima gara contro l’Udinese ha sprecato l’ennesima occasione: “L’Inter è a un bivio della sua stagione: o svolta o resta nel limbo. Antonio Conte è una persona che dà al calcio la sua vita, chapeau a lui per questa ragione. Cerca sempre di migliorarsi ma in questa evoluzione deve contribuire anche il club che invece nella storia è sempre stato più portato al tatticismo, al singolo, puntando molto più che sui soldi che sull’idea. Conte ha bisogno dell’aiuto del club e non solo a livello economico. La strada è ancora lunga ma l’Inter deve giocare più sul collettivo che sulle individualità”.
[the_ad id=”676180″]