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Ci pensa CR7. In uno dei giorni più amari dell’anno dei bianconeri, che hanno dovuto vedere poco prima di scendere in campo l’esultanza del popolo Inter per la vittoria dello scudetto, gli ormai ex campioni d’Italia della Juventus devono faticare tantissimo per domare la solita Udinese quadrata, ben messa in campo e capace di imporre il proprio gioco e, soprattutto, i ritmi sostenuti ai quali viaggia da quando c’è Gotti. Pirlo, però, se non può contare su un’amalgama di gioco e su principi tattici ben messi in pratica dai suoi giocatori – ed è forse la più grande mancanza della sua stagione, non aver saputo traslare in campo quel che predica – sa che può affidarsi a Cristiano Ronaldo, che dopo il periodo di appannamento torna al gol e ne fa due nel finale alla Dacia Arena capovolgendo l’iniziale vantaggio di Molina, preso in maniera tragicomica e non certo da accreditata rivale per lo scudetto (cosa che infatti questa squadra, ridimensionata nello spirito, non è stata mai).
Ronaldo c’è quando la sua squadra è con le spalle al muro e la salva dal baratro in cui sarebbero finiti i bianconeri in caso di mancata vittoria: la corsa Champions è già un rebus intricato coi tre punti, figurarsi che dramma sarebbe stato senza la vittoria. Per fortuna, la vittoria – sofferta, anzi, soffertissima – arriva ed è il miglior modo per presentarsi all’appuntamento con lo spareggio di fatto da dentro o fuori contro il Milan: una partita che, mai come in quel caso, sarà vietato sbagliare. Intanto, è tempo di mettere in archivio questo scontro con i friulani, che escono dal campo senza punti ma con la consapevolezza che la salvezza è ormai quasi acquisita e che, soprattutto, è meritata.
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