Tiago Pinto ha parlato in conferenza stampa dopo il termine ufficiale delle trattative del calciomercato estivo, proponendo un utile bilancio generale sui movimenti della Roma. Il dirigente giallorosso, in sintonia con le idee del tecnico José Mourinho, ha esplicato le operazioni capitoline, spiegando alcune scelte specifiche e svelando alcuni retroscena; in evidenza il discorso relativo a Granit Xhaka, a lungo corteggiato e infine rimasto stabilmente all’Arsenal. Di seguito le fasi salienti delle dichiarazioni di Pinto, divise nel dettaglio per argomento, per una visione d’insieme chiara della conferenza stampa.
RESOCONTO DI FINE MERCATO – “Credo sia importante avere l’opportunità di parlare con i giornalisti e spiegare la nostra strategia, ciò che davvero è accaduto. Prima di tutto vorrei ringraziare la proprietà per il lavoro che ha svolto durante questi mesi. Quando parlo di ringraziare, non è solo per gli investimenti, ma anche per l’aiuto e la presenza costante, così come per la visione che detengono. Parliamo spesso di lavoro di squadre, ma non è solo teoria: è pratica. Ho condiviso tutto con l’allenatore e mi fa piacere, perché per me è importante che si lavori così”.
CENTROCAMPO E XHAKA – “Quando sono arrivato a Roma, tutte le persone mi dicevano che fosse una piazza difficile. In questi otto mesi ho imparato a vivere in questa città e oggi mi diverto, perché il mercato è stato chiuso ieri e tutte le domande vertono sul centrocampista. Questa è la Roma (ride, ndr). Non è un tema riguardante il budget, quello che abbiamo investito il mercato è stato sopra le aspettative. Il mercato però è dinamico e vanno capiti i momenti. Abbiamo fatto qualcosa per accelerare il progetto di ricostruzione della Roma. Avevamo interesse su Xhaka, ma sono accadute delle cose e non abbiamo portato avanti la trattativa. Ripeto, il mercato è molto dinamico e sono stato rammaricato per non aver preso Xhaka. Lui voleva venire e l’Arsenal non ha voluto cedere il giocatore. Successivamente abbiamo cambiato rotta. Il vero rimpianto, però, è stato non accontentare tutti gli esuberi, è una situazione che attualmente non mi piace”.
PELLEGRINI – “Il rinnovo di Pellegrini non sarà un problema, lui vuole restare e noi vogliamo che rimanga in squadra. Sono rimasti Nzonzi, Ricciardi, Fazio e Santon, ma trovare soluzioni per più di 30 calciatori è stato un buon lavoro. Non abbiamo trovato la soluzione per ogni calciatore soltanto perché alcuni non hanno voluto lasciare questa squadra. Abbiamo dieci finestre di mercato aperte, si possono trovare soluzioni e lavoriamo per questo. Mourinho ha parlato anche di questo tema e noi abbiamo lavorato molto, abbiamo portato agli entourage ottime offerte”.
SCUDETTO E CHAMPIONS LEAGUE – “La mia visione non include puntare per lo Scudetto. Vogliamo lavorare per ricucire la distanza tra la Roma e il successo. Chiaramente vogliamo vincere, credo che abbiamo il miglior allenatore del mondo e una squadra forte, migliore rispetto alla stagione scorsa. Abbiamo fatto tanti cambiamenti nella struttura della squadra e la Roma è più vicina al successo, ma non possiamo pensarci adesso. Dobbiamo voler vincere ogni partita e a fine stagione stileremo i bilanci. La Champions è l’obiettivo principali, vogliamo arrivare tra i primi quattro ed è per questo che siamo qui”.
ESUBERI – “Prima di essere un direttore sportivo, sono un tifoso del calcio. Andavo allo stadio per vedere i calciatori e l’allenatore. Il mio lavoro è anche rispettare le decisioni dei calciatori, ma non è facile per me trovare cinque o sei offerte adeguate e vederle respinte. La squadra è coesa, unita, lottano per la Roma sino all’ultimo secondo. Questo ambiente non cambia, è inattaccabile. Il 95% di loro hanno fatto uno sforzo per trovare una soluzione, soprattutto due o tre di loro. Siamo tutti esseri umani liberi, ogni decisione prevede una conseguenza”.