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La Roma è il solito bunker, Udinese assente: per Mou ennesima vittoria a zero e scatto Champions

Tammy Abraham
Tammy Abraham, Roma - Foto LiveMedia/Domenico Cippitelli

La Roma è il solito bunker e si prende altri tre punti. E’ scatto Champions per i giallorossi, che si affacciano al prossimo turno con +5 di vantaggio sull’Inter quinta e potenzialmente anche sull’Atalanta, che sarà la prossima avversaria della squadra di Mourinho, che poi è attesa anche dal Milan in un aprile risolutivo in chiave Champions. E anche in Europa, dove fra pochi giorni, sempre all’Olimpico, c’è da ribaltare l’1-o di Rotterdam, per non incappare in una delusione nel momento topico. In ogni caso, si va a gonfie vele: manca Dybala, Abraham non c’è dal 1′, il gioco non è esaltante ma la solidità e la mentalità al top. Il rigore aiuta a sbloccarla e a domare un’Udinese davvero assente oggi, deludente nella prestazione e nell’attenzione, sfortunata perché perde Beto e perché il penalty (poi sbagliato da Cristante) da cui scaturisce il gol di Bove arriva – correttamente – su un mani di Pereyra che impatta un tiro destinato a finire tre metri fuori. E il palo, poi, risputa la palla sui piedi del mediano, al primo gol quest’anno.

Da qui in avanti i friulani diventano di fatto sparring partner della squadra giallorossa e la partita si trasforma quasi in una partitella del giovedì. Dominanti a livello fisico i giallorossi, che danno la mazzata nel momento giusto nel secondo tempo, segnando con capitan Pellegrini il 2-0. Si sblocca dopo un’infinità, lui che anche nel pre-partita è stato sostenuto dalla curva dopo l’errore col Feyenoord. E nel finale, c’è spazio anche per Abraham e il suo ritorno al gol. Sorrisi per tutti, anche per Rui Patricio che parando un rigore a Pereyra aveva mantenuto la rete inviolata e non ha fatto riaprire la sfida contro una squadra come quella bianconera spesso abituata ai grandi ribaltoni. Insomma, è 3-0, è una bella vittoria con l’ennesimo clean sheet, con la vittoria a zero, con la difesa inviolabile: lo Special One se la gode e proverà a renderla trampolino di lancio per ribaltare il Feyenoord e continuare a sognare.

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