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Roma, presentato Petrachi: “Higuain qua potrebbe fare come Batistuta”

Tifosi Roma - Foto Antonio Fraioli

Gianluca Petrachi ha parlato in conferenza stampa presentandosi alla Roma, di cui è diventato il nuovo direttore sportivo. Tanti i nodi da risolvere nel club giallorosso, che dopo un anno con risultati sotto le aspettative deve dare segnali forti. Bisogna essere realisti – esordisce Petrachi -. Questo è l’anno zero per la Roma, un club che deve ripartire con dei valori e con la consapevolezza di avere giocatori con qualità morali. Niente giocatori con la pancia piena, che vengono qui solo per soldi, scelgo uomini e non giocatori. Per alzare il livello serve questo tipo di calciatori, leggo pseudo rifiuti. Roma non è una succursale, chi arriva deve averne la voglia. Guardate Spinazzola, il suo entusiasmo col quale si è presentato. Serve gente con voglia ed entusiasmo che gli scorsi anni è venuto meno. Il tifoso si deve identificare nella squadra, è questo il mio messaggio che darò allo spogliatoio”.

SU FONSECA“Sono rimasto colpito da Fonseca. Osservando un giocatore del suo Shacktar che volevo portare a Torino, sono rimasto colpito dal gioco di mister Fonseca”.

SU HIGUAIN“Chi discute Higuain è un pazzo, è logico che possa fare comodo a questa Roma se partisse Dzeko. Deve essere il primo a crederci qualora si aprisse qualcosa con la Juve. Sto lavorando per portare questo tipo di giocatori, cerco motivazioni anche in questo tipo di campioni. Per ritrovare il vero Higuain serve la Roma, potrebbe ripercorrere le orme del suo connazionale Batistuta, ma queste sono cose di mercato che vanno valutate più avanti. Mi piace pensare però che Dzeko sia l’attaccante della Roma, che venga in ritiro con la consapevolezza che qui le cose stanno cambiando. Se vuole andare via, all’Inter, serve un’offerta adeguata”.

SU ZANIOLO“Ha fatto un finale di campionato non all’altezza delle sue possibilità. Credo sia già uscito dai parametri di un giovane. Tutti quelli che devono parlare di rinnovo saranno visti in un altro momento. La società vuole adeguargli il contratto, lo vuole portare a cifre da giocatore importante. Ma qui si tende a far diventare dei miti chi ha sole 15 presenze in Serie A. Mi piacciono le cose concrete, ma serve umiltà e lavoro per diventare un top. Dobbiamo farlo restare coi piedi per terra, a questa età si fa presto a perdere la testa. Nell’ultimo periodo ha smarrito un po’ di questi concetti e la prima chiacchierata che farò con lui gli farò capire dove migliorare e che ancora non ha fatto nulla”.

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