“Ritengo assurdo leggere che avrei attaccato i nostri tifosi durante quel convegno”. James Pallotta, presidente della Roma, ha parlato al sito ufficiale giallorosso per rispondere agli striscioni dei tifosi a che lo accusano di averli attaccati con le dichiarazioni fatte ai media a Londra, dove il numero 1 della squadra capitolina era nei giorni scorsi per alcuni eventi legati anche alla sua società. Pallotta aveva affermato di voler installare delle telecamere nel nuovo stadio, per identificare i colpevoli di eventuali reati commessi all’interno dell’impianto.
“A una domanda sulla sicurezza negli stadi che mi è stata posta a Leaders in Sports – ha detto Pallotta -, ho risposto citando un incontro con il Capo della Polizia, richiesto ed ottenuto per chiedere un ripensamento sulla scelta di introdurre delle barriere divisorie sugli spalti. Un anno e mezzo: tanto è durato il confronto con le istituzioni per la rimozione delle barriere. Un confronto che ci ha visto impegnati a far capire quanto quel provvedimento fosse iniquo nei confronti dei nostri tifosi: colpiva in modo generalizzato tutta la Curva Sud e non chi, effettivamente, si fosse reso protagonista di atti che violavano la legge. In quel contesto, uno dei temi discussi riguardava la possibilità di identificare specificamente, grazie alla tecnologia, i responsabili di determinati reati, senza dover punire indistintamente chi non fosse colpevole. A Londra ho anche spiegato che in futuro sarà importante il supporto della tecnologia, per colpire solo gli eventuali responsabili di un reato e tutelare tutti gli altri tifosi. Quei tifosi che mi hanno permesso di innamorarmi di questa squadra, grazie alla passione che li rende unici”.