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“Nel 2020 dovreste avere lo stadio. Se non lo avrete per quella data avrete un altro proprietario, perché non mi vedrete più da queste parti”. Era il 28 maggio 2017, data non banale visto che in quelle ore Totti smetteva col calcio e chiudeva la propria storia da giocatore della Roma. Le parole le aveva pronunciate James Pallotta in conferenza stampa, in un giorno di contestazioni vista la fine del rapporto col Pupone.
E a fine dicembre 2019 è finito anche il rapporto tra il patron americano e il club capitolino, che a breve passerà di mano al magnate Friedkin. Lo stadio nuovo non c’è ancora – se ne sta occupando Mauro Baldissoni – e Pallotta ha lasciato. Sembra quasi una profezia che si avvera.
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