Serie A

Roma, Mourinho: “Applausi per il mercato. Scudetto? Solo Samp e Lecce hanno speso meno di noi”

Josè Mourinho
Josè Mourinho - Foto LiveMedia/Fabrizio Corradetti

 “Noi candidati allo Scudetto? Solo se ce ne sono 18 in palio. Solo la Sampdoria e il Lecce hanno speso meno di noi. Si parla troppo di noi e c’è silenzio attorno alle altre squadre. Milan e Inter si sono rinforzate e l’anno scorso ci hanno dato un grande distacco. La Lazio ha speso 39 milioni, ad esempio. Il nostro Scudetto è l’amore dei tifosi, quello è già vinto”. Queste le dichiarazioni dell’allenatore della Roma, Josè Mourinho alla vigilia dell’esordio in campionato contro la Salernitana. “Siamo migliorati in relazione all’anno scorso, vogliamo fare meglio ma lasciateci tranquilli a lavorare. C’è gente che vende fumo”, spiega il tecnico giallorosso.

Ancora sul mercato: “Se sono ancora frustrato per il mercato? No, è troppo. Sono soddisfatto degli acquisti, ho dato il mio ok ad ogni rinforzo. Ma per una stagione senza paure, per via degli imprevisti, servirebbe qualcosa in più. Purtroppo non è ancora chiuso, non mi piace iniziare la stagione con la sessione trasferimenti ancora aperta. Fare una valutazione adesso è prematuro, è meglio aspettare perché è tutto aperto sia in entrata che in uscita. Abbiamo preso cinque giocatori di qualità per 7 milioni quindi è stato fatto qualcosa fatto di molto buono e la società merita un applauso”.

Sulla partita di domani:Voglio fare i complimenti ad un allenatore come Nicola, per me lui è la panchina d’oro. Ha fatto una metà di stagione epica, la Salernitana era in grandi difficoltà e lui è riuscito a fare quello che ha fatto. Domani mi aspetto, come sempre, alla prima gara di campionato una gara dura e difficile da gestire”.

Sugli obiettivi: “In campionato siamo finiti sesti, sino a questo momento posso dire che la nostra rosa è migliorata però anche gli altri ed è per questa ragione che mi stupisco che di noi si parla in un modo che degli altri non si parla.  La Seconda stagione storicamente meglio della prima? Significa più tempo di lavoro, più consapevolezza di quello che siamo, dei giocatori che abbiamo. Quando si cambia di paese si capisce anche meglio la cultura calcistica, la filosofia delle altre squadre. Di solito nella seconda stagione ci sono le condizioni per fare meglio, in Europa per fare meglio dobbiamo vincere l’Europa League e ci sono squadre che hanno un potenziale economico che è come la distanza che c’è tra la Terra e Marte”, ha concluso.

SportFace