Lunga intervista a Sky Sport per Monchi, direttore sportivo della Roma. Il dirigente giallorosso ha toccato diversi temi, tracciando anche un bilancio della sua esperienza nella Capitale fino a questo momento. Un cambiamento non semplice quello dalla Spagna all’Italia per l’ex Siviglia: “E’ stato difficile, qui in Italia si lavora sempre in vetrina. In Spagna il mercato è importante nei mesi estivi, qui escono tutte le notizie in ogni momento dell’anno. Per questo il mio lavoro è più difficile.”
In una piazza come quella di Roma, inevitabile parlare del rapporto con la tifoseria giallorossa: “I tifosi hanno sempre ragione, ho sempre la sensazione che ci siano vicini ma è vero che anche noi dobbiamo dare qualcosa a loro. Sono tanti anni che aspettano le vittorie, è normale quindi che ci siano aspettative. Io non sono venuto per vendere, il mio lavoro principale è stato quello di sistemare i numeri e adesso l’abbiamo fatto. Le cessioni che abbiamo fatto erano quelle che ho ritenuto giusto per la società.”
Ovviamente ogni decisione di Monchi passa al vaglio della critica, della stampa e dei tifosi: “Ci metto sempre la faccia, ho la fortuna di aver sempre lavorato in autonomia. Questo vuol dire che se sbaglio, sbaglio io. Cerco di imparare dai miei errori, qualcosa ho sbagliato. Ma so come lavoriamo e sono convinto che stiamo facendo bene.”
Il direttore sportivo non si sbilancia sulla stagione in corso: “Siamo ancora in lotta su tutti i fronti, non possiamo fare un bilancio adesso ma solo alla fine della stagione. Secondo me lo scorso anno abbiamo fatto benissimo. Totti? Sta imparando molto, non so cosa vorrà fare come dirigente ma posso dire che dice sempre cose sensate. Partecipa alle trattative e mostra grande interesse.”
