Il portiere della Roma, Antonio Mirante, intervistato dal sito del club giallorosso, ha parlato della possibile ripresa del campionato di Serie A: “Parlando del campionato, fino a qualche settimana fa temevo sarebbe stato difficile un accordo su come poter tornare a giocare anche se da parte nostra c’è sempre stata grande voglia di riprendere. Penso che il calcio possa essere una grande spinta per tutti per ripartire. È stata dura dovere interrompere la nostra routine fatta di allenamenti, ritiri e partenze per giocare in campionato e in coppa. Ma ognuno ha dovuto rinunciare alle proprie abitudini e non sarebbe giusto da parte nostra lamentarci. Mi ha fatto piacere che nessuno della squadra se ne sia andato da Roma. L’ho visto come un segno di grande attaccamento e senso di responsabilità. Siamo stati tutti rispettosi l’uno dell’altro. Io stesso non ho mai preso in considerazione l’idea di andare a casa a Napoli che è a un’ora e mezza di macchina da Roma. In più la Società è stata fantastica, ci ha messo a disposizione da subito tutto il necessario per allenarci. Appena è arrivata l’ufficialità che la partita con il Siviglia non si sarebbe giocata, la prima preoccupazione della Società è stata la salute nostra e quella delle nostre famiglie. Anche per quanto riguarda le iniziative intraprese verso la città, non penso ci sia stato un Club migliore del nostro in questa fase. Mi ha reso davvero orgoglioso di farne parte”.
L’estremo difensore giallorosso ha spiegato le difficoltà incontrate nel tornare ad allenarsi dopo due mesi e in condizioni del tutto particolari: “Non è stato facile ripartire essendo divisi in gruppi, con le mascherine, senza poter utilizzare lo spogliatoio o fare partitelle ed esercitazioni di squadra. Questi primi giorni li ho vissuti come una preparazione per le prossime fasi. Dal punto di vista organizzativo abbiamo trovato le migliori condizioni per poter rispettare le restrizioni di questa fase. È difficile non avere la certezza sul quando si riprenderà e su quante partite dovremo giocare. Questo sicuramente condiziona l’impostazione del lavoro ma fortunatamente abbiamo uno staff tecnico e medico molto preparato”.