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Un fedelissimo per Josè Mourinho. Nemanja Matic si presenta alla Roma con un bagaglio di 118 presenze in Premier League sotto la guida del tecnico portoghese, meno solamente di Frank Lampard (140). “Ma punto a superarlo”, dice con il sorriso il centrocampista ex Manchester United, approdato a Trigoria da svincolato per indossare la veste del regista che Mourinho chiede dal giorno del suo arrivo nella Capitale. “Con Josè ci conosciamo bene, sono contento di ritrovarlo qui, è uno dei motivi per cui ho scelto la Roma. Sono in un grande club, sono felice di essere qui e non vedo l’ora di iniziare ad allenarmi”. La decisione di lasciare il Manchester United non è stata facile: “Ho trascorso otto anni e mezzo della mia carriera in Premier League ma la Roma esercita una forte attrazione per tutti, la Serie A è un campionato interessante e sarà una bella sfida. Avrei potuto proseguire in Premier, ma ho deciso di cambiare esperienza. Vedremo come andranno le cose ma sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Il Manchester non vince da tanto, ma sicuramente migliorerà e gli auguro il meglio. È difficile dire cosa succederà”. Ora c’è la Roma, reduce dal trionfo in Conference League: “La vittoria di Tirana non ha condizionato la mia decisione – spiega il serbo -. È stata una scelta facile, quando prendo una decisione, niente mi fa cambiare idea. La trattativa è stata rapida, le ambizioni del club sono le mie stesse ambizioni”.
Con Veretout, Diawara e Villar in uscita, Matic va a rinfoltire un centrocampo che conta anche Cristante e Bove, oltre a Lorenzo Pellegrini. E sul capitano giallorosso: “Conosco tutti i giocatori della Roma. Pellegrini è uno dei migliori della rosa ed è un elemento che mi piace molto. Avremo una buonissima intesa. Gli allenamenti iniziano domani, troverò una rosa di qualità con un buon mix tra giovani e giocatori esperti”. Ancora dubbi sul modulo, con Mourinho che deve scegliere se dare continuità al 3-5-2 o proporre un ritorno al passato col 4-2-3-1. Sulla questione tattica Matic non è preoccupato: “Mourinho può cambiare sistema di gioco in base ai giocatori a disposizioni. In carriera ho giocato nel centrocampo a due e a tre, mi adatto alle esigenze del mister. È lui che decide”. Nessuna preoccupazione neanche sulla durata del contratto (un anno con opzione per un secondo): “Avevo altre offerte, ma sono sicuro di aver fatto la scelta giusta e di non aver commesso errori”.
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