“La sconfitta di Torino dà fastidio, ci vede tre punti più distanti dalla Juve, ma ci sono anche altre considerazioni da fare che vanno a favore dei ragazzi. Loro devono rimanere convinti, deve rimanere intatta l’autostima che hanno. Stanno lavorando in maniera corretta. Nell’allenamento di ieri, se lo si guarda e si descrive quello che è successo, ci si rende conto dell’entusiasmo del gruppo e la voglia di andare a trasferire l’amarezza della sconfitta verso la ricerca di vittoria assoluta contro il Chievo“. Sono parole del tecnico della Roma Luciano Spalletti nel corso della conferenza stampa prepartita che vedrà i giallorossi sfidare il Chievo di Rolando Maran.
Proprio sul tecnico dei veronesi, Spalletti dice: “Mi fa piacere evidenziare il suo buon lavoro perché lui è una persona di sostanza, è un allenatore vero da campo e lo insegna ciò che la squadra fa in campo. Squadra, corta, fuorigioco alto. Poi ha giocatori come Pellissier, Meggiorini, Floro Flores, Birsa che sono attaccanti forti“. Tanti gli indisponibili in casa Roma e tanti i dubbi, su tutti Mario Rui che sembrava essere sul punto di esordire domani ma Spalletti frena: “Non è ancora pronto, Paredes è 2-3 giorni che corre in campo ma ogni volta che esce la caviglia gli dà fastidio, oggi si riprova ma è molto difficile che sia a disposizione. Manolas ha un infortunio muscolare alla coscia destra poi Totti, Nainggolan e De Rossi sono da valutare nell’allenamento di oggi“.
Poi, il tecnico giallorosso torna sul suo futuro e sulle dichiarazioni rilasciate a France Football (“Se non vinco lascio la squadra”): “Io ho detto delle cose venti giorni fa, ma sono le stesse cose che ho detto trecento volte. Voi gli avete dato un peso diverso. Nel calcio si usa così, la ricerca deve essere vincere e se non vinco mi faccio da parte lasciando il posto ad un altro. Quando si arriva a fine anno bisogna per forza riprendere in mano e fare l’inventario della situazione. Si guarda cosa si è portato a casa e i presupposti di crescita“.
Infine, un’altra stoccata ai giornalisti: “Voi ora siete gli stessi, i giocatori sono cambiati, sono stati massacrati allenatori che ora sono al Barcellona e in Inghilterra (Luis Enrique e Ranieri n.d.r.): voi a massacrarli e loro intanto vincono“