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È tornato uno dei classici della Serie A, Roma vs Juventus, che fa da sfondo per il posticipo serale dell’ultimo turno del girone di andata, in uno scontro di importanza capitale per entrambe le compagini. La Roma, infatti, dopo la cocente sconfitta casalinga contro il Torino, ha cercato una vittoria contro i pronostici della vigilia, nel tentativo di rialzare la testa proprio contro gli storici rivali bianconeri. Fonseca, quindi, ha deciso di schierare il suo classico 4-2-3-1, con Pau Lopez tra i pali, Florenzi, Mancini, Smalling e Kolarov in difesa, Veretout e Diawara in linea mediana, Perotti, Pellegrini e Zaniolo alle spalle di Dzeko. La Juventus invece, dopo il passo falso dell’Inter contro l’Atalanta, inseguiva un successo che avrebbe portato la Vecchia Signora alla conquista della vetta solitaria. Sarri ha quindi risposto a Fonseca con il 4-3-1-2: Sczcesny tra i pali, Cuadrado, Bonucci, Demiral e Alex Sandro in difesa, Rabiot, Pjanic e Matuidi a formare i tre del centrocampo, Ramsey alle spalle delle due punte Dybala e Cristiano Ronaldo.
L’avvio della Juventus è stato emplicemente roboante, con un’aggressività mentale oltre che tattica che raramente si era vista nel corso della prima metà della stagione. Infatti, è stata la Vecchia Signora a passare in vantaggio, con un cross profondo di Dybala che è stato trasformato in gol da Demiral – lasciato completamente smarcato da un’ingenuità evidente di Kolarov – che con una zampata destra l’ha insaccata alla sinistra di Pau Lopez. E dopo sei minuti è stata sempre la Juventus a martellare la Roma con il suo pressing, che ha portato Veretout ad una leggerezza letale. Un errore grave che ha regalato la palla ad uno scatenato Dybala che oltrettutto è riuscito a procurarsi il rigore. A realizzarlo, al minuto 9, non poteva che essere Cristiano Ronaldo, al nono gol nelle ultime sei partite in campionato, a conferma di un periodo di forma semplicemente splendido, dopo un difficile mese di novembre dal punto di vista della condizione fisica.
La Roma non ha demorso, ma nonostante sia stata disposta bene in campo, sono mancati gli acuti individuali e le iniziative verticali per mettere veramente in apprensione la difesa della Juventus – obbligata al cambio Demiral – De Ligt a causa dell’infortunio del turco – e soprattutto Pellegrini è apparso troppo poco ispirato per trovare la giocata vincente e anzi, alcuni errori suoi spesso hanno rischiato di costare carissimo ai giallorossi nella prima frazione. A fare da contorno per l’inefficienza offensiva dell’attacco della Roma è stato senza dubbio un Kolarov totalmente nullo in fase di spinta, spesso impreciso nei traversoni e fin troppo timido per poter mettere in difficoltà Cuadrado. L’unica vera arma offensiva della Roma è stata rappresentata per davvero dalle cavalcate palla al piede di Zaniolo fino al minuto 32, prima della rottura del crociato che lo obbliga ad uscire dopo aver tenuto impegnata la difesa della Juventus, per poi essere sostituito da Ünder.
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Nella ripresa, il copione si è ripetuto, fino al minuto 64, quando Dzeko, con una coordinazione sopraffina, ha colpito il palo con un destro volante, per poi successivamente crossare per Florenzi, in una situazione confusa che ha portato Sczcesny ad un autentico miracolo. Ma in quella stessa azione, grazie all’ausilio del VAR, è stato sanzionato un fallo di mano molto ingenuo di Alex Sandro in area di rigore bianconera, con conseguente rigore trasformato da Perotti, che ha accorciato le distanze, con un rigore che è stato frutto di una Juventus che si ha abbassato troppo il baricentro dalla fine del primo tempo. La Juventus ha operato quindi dei cambi, sostituendo Dybala per Higuain e Ramsey con Danilo, nel tentativo di alzare il baricentro, ma rinunciando alla creatività offensiva del 10 argentino e, di conseguenza, demineralizzando la manovra offensiva, con l’avanzamento di Cuadrado. La Roma, invece, subito dopo il gol, ha deciso di sostituire un insufficiente Veretout con Cristante per incrementare la spinta offensiva, per poi aumentare il peso dell’attacco con Kalinic e tentare l’arrembaggio finale. Il gol del pareggio, però, non è arrivato, a causa dell’imprecisione negli ultimi metri e del tiro scoordinato di Pellegrini nei minuti finali di una partita che ha visto la Juventus sofferente ma capolista solitaria.
Una partita che ha mostrato le difficoltà di quest’ultimo periodo per la Roma, che però dal punto di vista tattico ha ormai trovato una quadra, in una partita in cui tuttavia sono mancate le iniziative individuali per poter avere delle possibilità concrete di portare a casa un risultato importante. La Juventus, invece, ha commesso la leggerezza di abbassare il ritmo troppo presto, già verso la fine del primo tempo, rischiando di prestare troppo il fianco ad una Roma che, per fortuna della Vecchia Signora, ha faticato a trovare il guizzo vincente.
Una Juventus che, nonostante una vittoria conquistata con merito per quanto concretizzato nelle occasioni da gol, dovrà prendere spunto da questa partita per non ricadere in determinate dinamiche che possono risultare fatali in futuro, in una partita colma di errori tecnici e con pochi spunti di spettacolarità.
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